MONTEBELLO
Manifestazione di protesta in da hockey, l'altra sera, durante il consiglio comunale di Montebello. A riunirsi davanti alla sede municipale in piazza Italia una cinquantina di ragazzi e dirigenti della società di hockey e pattinaggio, a cui si sono uniti anche appartenenti alle altre associazioni sportive. Motivo della protesta è la situazione di disagio che la società sta patendo in seguito alla chiusura della palestra delle ex scuole medie e alla riorganizzazione degli orari e degli spazi con le altre associazioni nelle due strutture sportive rimaste aperte in paese: il palazzetto dello sport e la palestra dell'oratorio.
«Siamo i più penalizzati dalla nuova ripartizione - hanno spiegato presidente Claudio Sciviero, dirigenti e genitori del Montebello Hockey e Pattinaggio –. Abbiamo un numero di ore in palestra insufficienti per una società che sta crescendo e che si distingue».
Il Montebello Hockey e Pattinaggio è arrivata a quota 110 iscritti e quest'anno passerà da 5 a 6 formazioni. La società annovera la prima squadra nel campionato di serie B, mentre gli under 15 sono saliti sul podio in Coppa Italia. A partire dal prossimo campionato metà delle squadre rischiano di doversi allenare al campetto dell'oratorio, troppo piccolo per essere regolamentare. E su un terreno di gioco che è in cemento, al posto del parquet dove, invece, vengono disputati gli incontri di campionato, con un gap nella preparazione rispetto agli avversari.
Il gruppo di sportivi manifestanti, riuniti fuori dal municipio, ha poi deciso di occupare la sala consiliare per sentire la risposta all'interrogazione presentata dalla capogruppo di “Progetto: Futuro”, Maria Grazia Maggio, in merito alla chiusura della palestra. Il sindaco Fabio Cisco ha chiarito le ragioni che hanno indotto l'Amministrazione comunale a chiudere la terza struttura sportiva del paese. «È stata chiusa perchè, dopo il terremoto, è stata fatta fare una perizia che ha evidenziato la sua pericolosità» ha spiegato. «So che farla chiudere è stata una scelta molto impopolare - ha aggiunto il sindaco, replicando ai rumorosi manifestanti - ma pur di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini sono pronto a giocarmi mille altre volte la poltrona di sindaco».
Matteo Guarda