Un mercato di riparazione così povero non si era mai visto prima. Non solo non risultano movimenti di rilievo, se si eccettua il tesseramento di Valerio Antezza da parte del Giovinazzo, ormai noto da tempo. Nemmeno i "rumors" che accompagnano ogni apertura del mercato sono stati particolarmente insistenti: qualche voce a lodi (smentita ieri dalla società in conferenza stampa), qualche voce in alta Toscana (a quanto pare smentita dai "non fatti").
Insomma: quasi niente arrosto, ma anche pochissimo fumo.
Il perchè può essere duplice. Da una parte le casse vuote delle società; ipotesi plausibile, ma non è che negli anni scorsi i club nuotassero nell'oro. Eppure qualche movimento significativo a gennaio lo abbiamo sempre registratot. La causa più probabile è invece da rilevare nello strano andamento di questo campionato in cui tutti hanno probabilmente visto il bicchiere mezzo pieno. Non c'è squadra, infatti, che possa dire di avere l'acqua alla gola o di vedere il proprio obiettivo irraggiungibile. Certo, il Sandrigo ha perso contatto con la zona salvezza, ma forse lo aveva messo in conto con una squadra giovane e inesperta. Cremona e Valdagno si aspettavano qualcosa di più, ma la sensazione è che possano recuperare posizioni anche senza particolari aggiustamenti. In testa, poi, tutte le protagoniste hanno avuto i loro 15 minuti di gloria anche grazie ad un calendario stravolto per buona parte della stagione.
E allora, che senso ha cambiare?
Evidentemente si sono dati tutti la stessa risposta: "Nessuno". A meno di essere clamorosamente smentiti nelle prossime 24 ore.