Cerca in hockeypista.it


Archivio completo delle notizie

Matera corre verso i play off e vince un derby epico col Giovinazzo


In un palatenda gremito anche da tanti supporters ospiti, la squadra di Marzella continua la sua rincorsa ai play off eliminando dalla corsa proprio i cugini pugliesi.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 16/02/2015 - 09:57 - Ultima modifica 20/02/2015 - 18:48

La bella Matera e Giovinazzo di Bari sono più che sorelle. Nella parte collinare della provincia di Matera più vicina alla Puglia, si parla un idioma, composto da vocali aperte e molto simile al dialetto barese; nessuna evidentissima differenza, soprattutto nella cadenza melodica, fino a che si arriva in prossimità della soglia messapica (una linea ideale che va da Taranto ad Ostuni passando per Villa Castelli e Ceglie), al di sotto della quale si parla il salentino. La colpa fu dei Peucezi, un dispregiativo utilizzato dai Greci, sottostirpe degli Iapigi, che da Butuntum se ne migrarono, coltivando e mungendo fino ad Altamura ed oltre, in Lucania.
Sul mare la Netium peuceta, dedicata a Giove dai Romani (Juvenatium) sarebbe diventata Giovinazzo, terra da pesca; lontano sui colli, in alto sopra paludi malsane, un villaggio diveniva la romana Mateola (da Quinto Cecilio Metello). Molto più tardi, Giovan Battista Pacichelli, l’avrebbe chiamata città dove “I lumi notturni la fan parere un cielo stellato.” Va da se che, due città, sorelle, che in comune hanno cultura, lingua, cibo e tradizioni, due perle antiche, una lanciata contro il mare e una lanciata contro il cielo, possano dare origine ad un vero e proprio derby sportivo, pur tra regioni diverse, tra pirati da scoglio e guerrieri di collina.
Matera ha cambiato nome ed ha vestito panni da squadra superiore. Scende in pista con il giovinazzese Belgiovine in porta, Di Donato, Antezza, Cellura e Tataranni. Matera è come Ilio (Troia) epicamente assediata da centinaia di guerrieri biancoverdi. Gli eroi sono tutti lucani, il bel Paride Antezza ed il novello Ettore Tataranni, tornato dalle fortune del nord. La guida un altro giovinazzese illustre: Pino Marzella, gracile ma vincente. Ricorda Bonaparte quando diceva "Gli uomini di genio sono meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo."
Giovinazzo assedia Matera al grido Afippì Afippì ! La passione per l'hockey é infinita quaggiù, contagia e fa innamorare. Se Marzella ricorda Napoleone, Massimo Giudice sembra più un Murat in fase calante (dopo il match avrá un attimo di sconforto). "Se la guerra non mi annovera tra le sue vittime, tornerò coperto di gloria e con la stima di tutti i miei concittadini. " (Gioacchino Murat)
Il fatalista campano schiera Rodrigo Fernandez, Fontan, Dagostino, Ranieri e Gimenez. I due davanti sono ex materani e quindi ben noti. Gli eroi di questa gente venuta dal mare non sono greci, ma argentini. Non c’è nessun Achille, ahinoi, c’è un Ulisse di Mendoza, Dario Gimenez e c’è un Aiace tra i pali, Rodrigo. Fischia la coppia Giovine - Ferraro, a tratti cervellotica e ricca di ogni ingrediente di gara, falli di squadra, diti alzati e cartellini blu; sono magnanimi sulle proteste e ciò fa bene al gioco.
Si inizia con un possesso palla materano ed un'accorta difesa pugliese; Antezza inizia alla grande, ma appare nervoso, Tataranni corre come un ossesso, più che al nord, sente aria di derby. Le due squadre sono specularmente opposte: Matera meno solida in difesa e Giovinazzo prevedibile in attacco. A 15 minuti dall'intervallo, mentre i pugliesi stanno prendendo coraggio e pista e si consumano i duelli (Fontan a terra per una botta in viso, nulla di serio), entra Sergio Festa. L'inerzia cambia.
Al minuto 12.30 Paride Antezza scocca una delle sue migliori frecce; finta sulla destra poi si accentra scartando a sinistra, guarda il portiere giallo e lo batte con un pallonetto. Che classe, che gol; bionde in visibilio. Dopo un minuto tocca a Festa. Gira dietro porta ed invece di un prevedibile alza e schiaccia si gira in veronica e accompagna basso in gol: 2-0.
Alla sventura reagiscono gli spalti biancoverdi ed entra il guerriero, Turturro. Ma Giovinazzo davanti è scontata, mancano soluzioni offensive, il Maestro é sempre marcato in raddoppio e tenta solo magie in alza e schiaccia, una, due, tre... Belgiovine lo sa e sta fermo sul palo.
L'AFP gioca e Matera controlla, il giro palla non è rapido e quasi sempre l'azione termina con inutili tiri di Dagostino. La squadra biancoverde dá l'impressione di cercare un qualcosa che cambi la prevedibilitá degli attacchi; dai e dai e non arriva. A quattro dal riposo Tataranni si fa parare un rigore e prosegue l'agonismo; Festa é schiantato alla balaustra ed esce con la gamba in parziale disuso, entra il figliol prodigo Davide Santeramo, poi Tataranni cade e si tocca il polso iniziando una giaculatoria con Ferraro. In altre sedi sarebbe punito ma questa é Iliade! Bella partita, comunque, vibrante.
La ripresa vede ancora il Giovinazzo con Turturro. I biancoverdi in nero iniziano a macinare gioco ma inevitabilmente si scoprono; stessa musica del primo tempo, tante occasioni perse e Matera controlla l'assedio. Dopo sette minuti Festa recupera una palla malamente persa, caracolla a sinistra e spara in gol un tiro imparabile: 3-0. Giovinazzo é sgomenta per la concretezza lucana. La reazione agonistica é sempre possente, tuttavia, e, a quindici dal termine, un furioso Fontan si avventa su un avversario, gli toglie la palla, si gira e fulmina in gol il 3-1. Ora il peana arriva dalla curva biancoverde. Dopo quattro minuti di furia pugliese Ferraro interpreta una spinta di Ranieri come blu: esagerato. Al diretto va Tataranni che segna in scioltezza: 4-1. Giovinazzo inizia a innervosirsi con gli arbitri; volano verba, steccate e proteste. Finalmente, a dieci dalla fine, entra nuovo agonismo nella battaglia. Vincenzino Bavaro sfrutta un dai-e-vai di Dagostino e da sinistra fa 4-2. Il ragazzo scala la rete per la gioia. Ora il climax favorisce i pugliesi che attaccano con rabbia Belgiovine. In un minuto, tra il 7' e il 6', si consuma il destino degli Achei. Prima Fontan è troppo timido su rigore e sbaglia, poi si fa parare un diretto per un blu ad Antezza. L'incontro è ancora appassionante, ma Giovinazzo forse ha perso l'abbrivio per l'aggancio. Si arriva così alla fine con la sensazione che l'AFP non ce la fará mai e che vincono i Troiani. A due dalla fine Tataranni fa 5-2 insaccando il diretto del decimo fallo, in due tempi e, dopo trenta secondi, Dagostino insacca un rigore per fallo su Bavaro. Chiude la battaglia ancora Tataranni a un minuto dal fischio finale firmando il 6-3.
Alti i lai tra i biancoverdi, ma l'impressione é che grinta e sudore non possano dare più di questo, che Angelo Depalma non si può regalare (infortunio), che Antezza, Festa, Tataranni, Ordoñez, Oruste possiedano altra concretezza e che, infine, andate avanti Matera (che ora ci crede ai playoff), Pieve e Lodi, tutto sia compiuto prigionieri del limbo delle squadre salve, ma senza obiettivi.

Parole chiave: Serie A1, Giornata 19, Matera, Giovinazzo,
© hockeypista.it
Tutti i contenuti originali di hockeypista.it sono tutelati dalla licenza Creative Commons e sono utilizzabili e distribuibili liberamente alle condizioni esplicitate in questa pagina.
I contenuti di autori terzi sono tutelati dal rispettivo diritto d'autore e sono utilizzabili e distribuibili solo previa autorizzazione dell'autore stesso.