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Massimo Belligio presenta il suo Breganze: "Ce la giocheremo con tutti"


Il tecnico torna a casa dopo 13 anni di assenza per iniziare un nuovo ciclo in rossonero dopo la partenza di grandi campioni come Gnata, De Oro e Teixido. Saranno i giovani a doversi caricare sulle spalle una squadra nuova e tutta da scoprire.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 21/07/2016 - 17:07 - Ultima modifica 14/08/2016 - 14:17

13 anni. Tanti ne sono passati prima di vedere “il ritorno a casa” di Massimo Belligio. Sì perché lui di strada ne ha fatta da quando, nel 2003, lasciò la sua Breganze, dove aveva disputato tanti campionati facendosi apprezzare per le doti di ottimo difensore, per Pordenone. Poi le altre tappe della sua carriera: Montecchio Precalcino, Thiene e (tanto) Bassano; prima da giocatore, poi da allenatore dove ha ottenuto i successi e le soddisfazioni più importanti, con i titoli da tecnico dell’under 20 e le brillanti prestazioni nella prima squadra giallorossa che, con lui alla guida, ha disputato stagioni (e play-off) da protagonista. A Bassano Massimo è stato bene ed è stato apprezzato, così come gli è capitato praticamente in tutti i posti, Sandrigo compresa in cui giocò da giovanissimo, dove ha portato la sua infinita passione e la sua competenza. Perché è una persona generosa, conosciuta e stimata ed è un profondo conoscitore di questo sport.
C’era in lui la voglia di tornare qui, dove il padre Giovanni (detto Giulio) e la mamma Teresa, storici dirigenti del Breganze, gli hanno trasmesso l’amore per questa disciplina. Oltretutto a Breganze ci giocano i suoi nipoti, Nicholas Bangert e Jonathan Gammone. Ma più di tutto a spingere Massimo in rossonero è stato il progetto che, alla fine della scorsa stagione, gli hanno proposto il presidente, Antonello Turle e il vice, Stefano Volpe. “Un progetto”, sono le parole di Massimo, “valido e in cui credo e che è basato sull’intenzione a trovare il giusto equilibrio tra le capacità di atleti ormai esperti ed affermati e la voglia di affermarsi di giovani di talento. Per formare una squadra pronta a dare tutto in ogni partita”.
Con Bruno Sgaria, classe 1998, cresciuto in questa società e di ritorno a Breganze dopo un solo anno a Bassano, al quale il nuovo mister intende affidare le “chiavi della porta rossonera”. Compito per nulla facile pensando all’importanza del ruolo e al nome di chi dovrà sostituire (Riccardo Gnata, niente meno). Ma Belligio crede in Sgaria ed è assolutamente sicuro che: “tutti gli atleti del Breganze con i quali ho parlato aiuteranno Bruno e gli daranno fiducia. Ne varrà la pena, lo sento”.
Per aiutare Bruno avranno un ruolo fondamentale Maurizio Carlesso, tecnico dei portieri, molto stimato e apprezzato per i suoi metodi di lavoro, e Fabio Mabilia, classe 1974, come Belligio, per anni titolare della porta breganzese e che sarà il secondo portiere, pronto a dare il suo aiuto alla squadra. Vi è poi un particolare se vogliamo “sentimentale” che va sottolineato e c’è una foto a evidenziarlo: Mabilia è stato uno degli atleti che Sgaria apprezzava e ammirava di più quando, bambino, muoveva i primi passi in rossonero. Anche questi sono dettagli importanti. Utili per consentirgli di inziare il suo percorso, senza timori e senza paura di sbagliare. Quindi una scelta importante per il ruolo di estremo difensore. Coraggiosa, ma ponderata. E, assieme al giovane portiere, una squadra con almeno 6 pedine intercambiabili ai quali si aggiungeranno gli atleti che, dal settore giovanile, a parere insindacabile di mister Belligio: “si meriteranno e suderanno la convocazione in prima squadra”.
Una squadra con un leader, il capitano Mattia Cocco, ormai di casa in questa società, al quale il mister rossonero vuole: “spiegare nel dettaglio le mie idee di hockey che lui per primo dovrà interpretare e trasmettere ai compagni visto il ruolo, le qualità e la sua esperienza, da vero capitano”. Assieme a Mattia la difesa potrà contare su Giovanni Zen e Stefano Dal Santo, atleti dai quali Belligio si attende una stagione importante e che, per caratteristiche, hanno bisogno di lavorare molto sia dal punto di vista della condizione fisica che di quella tecnico-tattica. Tutto questo, parole di Belligio, “per ritagliarsi un ruolo importante in questa squadra. Su di loro confido molto anche per risolvere i match sfruttando le loro capacità di tiro”.
Naturalmente, a proposito di tiri in porta Belligio si aspetta molto dagli attaccanti. Alvaro Gimenez Belligio lo conosce bene, dai tempi di Bassano e, se vogliamo fare un paragone col calcio, anche per il coach rossonero è “una falsa punta, visto che ama uscire dall’area per giocare la palla e crearsi spazi partendo da lontano. Ma è un elemento che i suoi gol li ha sempre fatti e li farà anche l’anno prossimo”. Tanto, assicura il tecnico rossonero. Molte sono le aspettative riposte in Oriol Vives naturalmente. Il mister è rimasto colpito positivamente dalla sua cordialità, dalla sua simpatia e dalla voglia di mettersi subito a disposizione sforzandosi di parlare italiano. “Dal punto di vista tecnico –spiega Belligio- Oriol pare essere elemento duttile capace, in astratto di ricoprire più ruoli. Vedremo come sfruttare al meglio le sue indubbie qualità”. Chi dovrebbe fare la punta classica invece è Romeo D’Anna. Il mister spera nella sua “voglia di fare bene visto che è la prima volta che lascia la sua Toscana. Le doti le ha e mi sembra proprio un bravo ragazzo. Come tutti gli altri, del resto”.
E poi i giovani dal settore giovanile. In questi giorni Massimo sta dando una mano a Enrico Gonzo e agli altri tecnici del vivaio rossonero al centro estivo ed è bello vederlo dare tutto sé stesso per infondere ai giovani breganzesi la sua passione e la voglia di insegnare questo sport. Che è bellissimo ma richiede tanto impegno e sacrificio. Impegno e sacrificio che Belligio trasmetterà alla squadra in pista sin dal primo allenamento alla ripresa agonistica del 22 agosto. Assieme al suo staff, confermatissimo. Con Andrea Bellon, preparatore atletico, una delle risorse più importanti di questa società per le sue doti e qualità “al quale ho chiesto di studiare una preparazione che ci consenta di essere brillanti sin dalla prima di campionato che prevede il derby col Sandrigo. E si sa che le neopromosse al debutto sono le più difficili da incontrare perché l’entusiasmo può essere per loro un’arma in più. E allora dobbiamo essere pronti ed entusiasti anche noi. Utile potrebbe essere allora partecipare a qualche torneo. Credo che disputeremo il “Perdoncin” a Sandrigo a pochi giorni dal via, ma confido di giocare anche qualche altra amichevole”.
Massimo potrà poi contare sulla fondamentale collaborazione di Gianfranco Cucca, fisioterapista, da anni a Breganze, indispensabile per tutta l’annata e, in preparazione, anche per aiutare gli atleti a smaltire i carichi di lavoro. Ci sarà naturalmente anche Stefano Bocconcello, più di un meccanico, una persona che sa stare al suo posto, svolgere il suo ruolo e dire le parole giuste se servono. Importantissimo. E, nuova entrata, ci sarà il dirigente accompagnatore Corrado Fantin, amico di Massimo dai tempi di Bassano, molto apprezzato per la sua umanità e per la capacità di mettersi sempre al servizio della squadra.
Già, la squadra. Cosa ci si può aspettare da questo Breganze?
“Sulla carta ci sono tre formazioni al top -dice Belligio- i campioni d’Italia del Forte dei Marmi, il Viareggio e il Lodi, tutte squadre rinforzate e fortissime. Poi, poco da fare, Valdagno e Bassano hanno lavorato bene sul mercato. Detto di queste squadre, le altre, sulla carta, se la giocano. E noi ce le vogliamo giocare le partite, tutte, per fare bene. Molto bene”.

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Breganze,
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