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Marzella promuove il “suo” Amatori


L’allenatore giallorosso rompe il silenzio dopo un mese e aspetta Velazquez e Illuzzi: «Tataranni è un gran colpo e con Joao Pinto ci divertiremo tutti».

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 09/07/2012 - 08:44

LODI
Un mese di silenzio, a volte, può fare molto più rumore di tante parole. Specie se in questo periodo, e attorno a questo silenzio, tutto cambia, si rivoluziona e ben poco rimane come era prima. Le ultime dichiarazioni ufficiali il tecnico dell'Amatori Pino Marzella le aveva rilasciate a pochi giorni dalla cocente eliminazione nella semifinale play off persa con il Valdagno, per chiudere una stagione vincente (conquistata una storica Coppa Italia) terminata però con una forte delusione e alcuni malumori. Da allora più nulla, solo un assordante silenzio che faceva da cornice al primo periodo di vacanza trascorso accanto alla sua famiglia. E dalla sua Giovinazzo mister Marzella ha assistito alla clamorosa rivoluzione che ha cambiato radicalmente l’Amatori, travolto in pochi giorni da partenze illustri e nuovi arrivi. Un mese in cui lo “special one” dell’hockey è rimasto a distanza senza mai parlare ufficialmente. Lo fa adesso, ora che la rivoluzione giallorossa sta per chiudersi, e lo fa per spiegare quel che è successo e cominciare a buttare l'occhio sulla prossima stagione.
Da quando sei partito a Lodi è cambiato un po' tutto. Una vera e proprio rivoluzione, come ce la spieghi?
«È stata una situazione decisa di comune accordo con la società. I dirigenti come priorità avevano scelto di sistemare l'aspetto economico, rivedendo alcuni accordi che erano considerati troppo alti, e io, in accordo con loro, ho deciso di costruire una squadra ugualmente forte ma con caratteristiche tecniche e caratteriali diverse da quella dell'anno scorso. Abbiamo cercato di mediare tra le esigenze di ridimensionamento economico e quelle tecniche, cambiando molto, ma mantenendo una rosa competitiva. E penso che, una volta chiuso il mercato con gli innesti che mancano, riusciremo a soddisfare il nostro intento».
In molti non si spiegano la prima importante rinuncia, quella ad Antezza. Cosa rispondi?
«Intanto vorrei ringraziare tutto il gruppo dell'anno scorso per quello che ha fatto e per come si è messo a mia disposizione. Per quanto riguarda Antezza, tutti sappiamo i problemi fisici che purtroppo ha e che non gli permettono di lavorare al 100%. È un giocatore che va gestito e quest'anno penso di averlo fatto quasi alla perfezione, ma abbiamo valutato che le sue condizioni non avrebbero collimato con il tipo di lavoro ancora più fisico e intenso che ho in mente per la prossima stagione. Da qui tutte le valutazioni e i pensieri che alla fine hanno portato a questa scelta, anche se continuo a ritenere Antezza il giocatore italiano più forte in circolazione».
Hanno lasciato Lodi dopo tre anni anche Romero e Montigel. In particolare la partenza del capitano ha suscitato stupore e polemiche. Cosa è successo?
«Quella di Romero è stata una scelta legata alla questione del regolamento europeo. Ci tengo però a ringraziare tantissimo Ariel perché con me e la società si è sempre comportato benissimo, dimostrandosi un vero uomo, con qualità importanti che vanno oltre la pista. Spesso è stato messo da parte, sacrificato a volte per le note ragioni, ma ha sempre fatto l'uomo e a fine stagione è stato quello che mi ha dato di più. Su Montigel invece confesso che fino a un certo punto ero convinto di tenerlo, alla fine invece è andata diversamente: si vede che il suo ciclo qui era giunto al termine. Stiamo parlando di un giocatore importante e la sua partenza potrebbe pesare sotto certi aspetti, ma se troviamo il sostituto giusto sono convinto che non avremo problemi».
Tante partenze, ma anche arrivi. Cominciamo da Tataranni, il bomber dello scudetto valdagnese: un gran colpo, anche se per un periodo si diceva che tu non lo volessi. È vero?
«Non ho mai dato peso a quello che si dice in giro. Se lui è venuto a Lodi a giocare nella squadra che allena Marzella significa che è un giocatore che ritengo importante e che mi piace. Sarà il finalizzatore ideale, il terminale giusto che non abbiamo avuto quest'anno e che in tante partite ci risolverà i problemi con la sua capacità di vedere la porta. È un grande acquisto. Mi ha colpito la sua voglia di venire a Lodi e di indossare questa maglia, sono aspetti che spesso fanno la differenza».
Su chi hai scommesso forte è Joao Pinto, eclettico attaccante portoghese di cui si dice un gran bene ma poco conosciuto...
«Quando anni fa puntai su Gimenez, lo scelsi dopo aver visto due giocate che aveva fatto. Joao Pinto ha anche più colpi. È chiaro che servirà pazienza e tempo per lavorarci su, ma sono certo che diventerà un giocatore davvero importante. Ha talento, è uno che inventa giocate e infiamma la gente: l'ho scelto anche per fare un regalo ai tifosi che con lui si divertiranno di sicuro perché ha grandi doti».
Si dice però che abbia un bel caratterino...
«Sono i giocatori che piacciono a me. La gente molle e senza carattere non mi piace, lui ha personalità e i giocatori con personalità con me vanno sempre bene. Bisognerà creare il giusto feeling e poi penso che con lui ci divertiremo».
All'appello mancano ormai solo gli ultimi due, vale a dire Illuzzi e Velazquez. A che punto siamo?
«Stiamo aspettando che queste due trattative si concretizzino. Penso che Mariano (Velazquez, che nella notte tra sabato e domenica ha perso la finale del campionato argentino, ndr) sia l'ideale per noi. Un giocatore caratterialmente fortissimo, che gioca con personalità e soprattutto sa gestire bene i tempi della partita, risultando sempre decisivo nei momenti determinanti. Con lui risolveremmo molte cose. Illuzzi era ed è il nostro primo obiettivo: lo conosco benissimo, l'ho cresciuto e lo considero il giocatore che può dare equilibrio alla squadra, un elemento tatticamente determinante, alla Platero per intenderci. Senza contare che quest'anno è stato l'italiano che ha segnato di più ed è migliorato tantissimo anche fisicamente. Li aspettiamo, vedremo...».
L'Amatori che sta nascendo è più forte di quello che ha alzato la Coppa Italia?
«Io preferisco far parlare i fatti e quindi la pista. Dico solo che la squadra sarà ugualmente forte, ma con dei miglioramenti molto importanti sotto il profilo caratteriale».

Stefano Blanchetti

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Lodi, Pino Marzella,
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