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Mariotti: "Voglio guardare avanti con giocatori che abbiano fame"


Abbiamo chiesto al CT azzurro di fare il punto sulla nazionale e di inquadrare il prossimo campionato europeo all'indomani della pubblicazione delle convocazioni e del calendario per l'appuntamento di Oliveira de Azemeis.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 25/05/2016 - 18:57 - Ultima modifica 15/06/2016 - 17:08

Massimo Mariotti con il suo secondo Nino Caricato.

Foto Marzia Cattini

Quando gli si chiede di parlare di hockey, Massimo Mariotti non si tira mai indietro. E quando parla, lo fa con la sua ormai proverbiale schiettezza che lascia poco spazio alle interpretazioni. A 10 giorni dall'inizio della preparazione per l'europeo senior di Oliveira de Azemeis, abbiamo fatto qualche domanda al CT azzurro per capire come sarà la nazionale campione d'Europa uscente.

Mister, nella convocazione spiccano le tre assenze rispetto al mondiale di La Roche sur Yon. Ci spieghi i perchè di queste eslcusioni?
"Le motivazioni sono diverse. Massimo Tataranni, che ha 38 anni, aveva già manifestato la sua intenzione di lasciare la nazionale all'indomani dell'ultimo mondiale. Credo sia giusto assecondare la sua scelta. Diciamo che era già nelle previsioni. Diego Nicoletti aveva rinunciato al mondiale per motivi di lavoro e per gli stessi motivi non può garantire la sua presenza a questi europei e alla loro preparazione. Per quanto riguarda Motaran e Mattia Cocco, il loro problema è simile: entrambi sono appena diventati papà (Motaran per la seconda volta, Cocco per la prima) e hanno difficoltà a conciliare il ruolo di genitore con un impegno come l'europeo. Rispetto le loro motivazioni e ho preferito non insistere, anche perchè io voglio giocatori motivati, che abbiano fame, voglia di dimostrare qualcosa e di mettersi sempre in gioco."

Senza parte dei senatori, ne esce una nazionale molto diversa.
"Ho intrapreso una stada che mi sembra anche logica. Dopo avere vinto l'europeo e chiuso un ciclo con il mondiale, si inizia a lavorare su un blocco nuovo, molto giovane, fatto da ragazzi che hanno fatto nell'ultima stagione in serie A1 come il "blocco" dell'Amatori Lodi che sta raccogliendo ottimi risultati. Poi ci sono i punti fermi, come i portieri, che sono il nostro conclamato punto forza. E' una scelta non reversibile: è del tutto evidente che chi è uscito dal giro della nazionale, a meno di prestazioni eccellenti in futuro, non rientrerà nei piani azzurri in vista dei World Roller Games del prossimo anno in Cina."

E' una nazionle molto giovane. Ma Mariotti non era quello che i giovani non li valorizzava?
"Io sono partito nel 2011 con una nazionale con un'età media molto elevata. Nel corso degli anni abbiamo progressivamente inserito forze nuove, facendo esordire in azzurro molti giocaoti giovani e giovanissimi. in questa convocazione c'è addirittura un 2009. Lo abbiamo fatto togliendoci anche qualche soddisfazione: tornando a vincere e tornando ad essere competitivi contro tutti. Quella che andrà ad Oliveira de Azemeis sarà una nazionale estremamente giovane e di prospettiva, ma abbiamo dimostrato anche in coppa Latina che i nostri atleti possono confrontarsi con chiunque ai massimi livelli."

Entrando su un piano più tecnico: con i portieri siamo a posto, per l'attacco c'è il blocco Lodi. E la difesa?
"Bisognerà avere un po' di pazienza e dare il tempo a questi ragazzi per crescere, perdonando loro anche qualche errore che potremmo pagare caro. Alcuni atleti devono avere il tempo di assimilare il modo di giocare della nazionale in cui tutti devono essere in grado di attaccare e difendere in tutte le zone del campo, come faceva la Spagna quando non aveva difensori puri. Mi dispiacerebbe che, nel caso in cui ci fosse qualche difficoltà, si puntasse il dito sui giocatori esprimendo giudizi affrettati. Avremo bisogno di tempo. Noi andiamo ad Oliveira per fare il miglior risultato possibile e restare competitivi con tutti. Ma ma stiamo lavorando anche per il futuro e ci prenderemo qualche rischio."

Veniamo al girone. Nè Spagna nè Portogallo nelle prome partite. Tutto facile?
"Certamente è più agevole avere a che fare con Francia e Germania piuttosto che con Spagna e Portogallo, ma è un girone non da sottovalutare, anche in base ai precedenti recenti con entrambe. Dobbiamo prepararci anche a possibili difficolta. Con la Germania abbiamo vinto negli ultimi secondi all'europeo di Alcobendas e perso ai quarti nel mondiale di La Roche, mentre la Francia è in grado di mettere in difficoltà non soltanto noi, ma anche Spagna e Portogallo."

Ad Alcobendas l'Italia vinse un europeo "all'italiana". Ad Oliveira ci saranno due gironi e una fase finale. Cosa cambia?
"Nel "tutti contro tutti" alla fine emerge la squadra migliore in modo innegabile. Con questa formula c'è più spettacolo ed è più facile che ci siano sorprese. Puoi andare male nel girone e poi arrivare in fondo e viceversa. Per noi è importante arrivare nei primi due posti del girone per avere un quarto di finale abbordabile ed entrare tra le prime quattro. In semifinale troveremmo Spagna o Portogallo e a quel punto ci si gioca il tutto per tutto".

Italia a parte, vedi meglio Spagna o Portogallo?
"Io vedo più in crescita il Portogallo. Ha vinto il torneo di Montreux, la coppa Latina e il mondiale under 20. L'ultimo mondiale l'ha vinto l'Argentina e l'ultimo europeo noi. La Spagna sta attraversando una fase di transizione dopo avere dominato in lungo e in largo. Resta una squadra formidabile, ma mi pare che il Portogallo abbia qualcosa in più, incluso il fattore campo che sarà molto importante."

 

Parole chiave: Nazionale, Nazionale Senior, Europei,
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