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Lo spagnolo Paniagua alla guida dell'hockey mondiale


Il presidente della Federazione Spagnola sarà il nuovo direttore del comitato tecnico mondiale. Sostituisce il tedesco Harro Strucksberg e riporta le grandi nazioni sulla tolda di comando dell'hockey internazionale.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 08/03/2017 - 17:09 - Ultima modifica 13/03/2017 - 11:36

Harro Strucksberg (a sinistra) e Carmelo Paniagua (a destra).

Foto Marzia Cattini

L'era del Cirh ha le ore contate; ancora pochi giorni e poi per l'hockey su pista si aprirà una nuova era. Finalmente, aggiungiamo noi. Perchè l'approdo di Carmelo Paniagua, presidente della federazione spagnola, sullo scranno più alto dell'hockey su pista chiude una lunghissima era di sfaceli e di declino di questo sport a livello internazionale. Un'era cha ha il volto del tedesco Harro Strucksberg e del suo "governo degli staterelli" in cui Portogallo, Spagna, Italia e Argentina erano escluse della decisioni che contano. Un governo, beninteso, frutto del masochismo dell'hockey mondiale e dell'incapacità dei grandi paesi di farsi interpreti dei bisogni di tutti. Strucksberg, infatti, ha sempre vinto democraticamente le elezioni, raccogliendo attorno a se paesi come Olanda, Austria e Costarica, decisivi nella sua vittoria di quattro anni fa a Recife per un solo voto contro Paniagua ,sostenuto dalle quattro potenze.
Per fortuna di un hockey incapace di guardare al futuro, ci ha pensato la FIRS a cambiare le regole del gioco. I direttori dei settori tecnici non sono più eletti, ma nominati dal presidente. E il presidente sarà ancora Sabatino Aracu, unico candidato all'assemblea elettiva di domenica 11 marzo che si terrà, manco a dirlo, nella città "Capitale dei Roller Sports": Nanchino, in Cina. E Aracu ha scelto Paniagua, uomo di hockey, presidente della Federazione Spagnola e vice presidente del Comitato Olimpico Spagnolo. Non esattamente un uomo di mediazione, ma piuttosto incline all'azione.
Il primo effetto della nomina di Paniagua sarà la ritrovata collaborazione tra il comitato europeo e quello mondiale, fondamentale per il rilancio dell'hockey su pista. Fernando Graça, da poco confermato alla guida del Cers Rink Hockey, sarà molto probabilmente tra i principali collaboratori di Paniagua.
Il primo nodo cruciale che Paniagua dovrà affrontare saranno i World Roller Games di Nanchino; un appuntamento difficile per l'hockey su pista, dato che la Cina non ha alcuna tradizione in questo sport e non nasconde di preferire il pattino in linea a quello tradizionale. Sarà necessario definire una formula di mondiale che eviti partite scontate e che garantisca lo spettacolo anche per chi guarderà l'evento in TV, dato che l'hockey su pista resta pur sempre la disciplina rotellistica con il maggior seguito televisivo della FIRS. Dopo Nanchino, è probabile che si apra una fase di riflessione in cui non sono da escludere modifiche al regolamento internazionale, anche se non radicali; del resto sono anni che l'Europa chiede di mettere mano alle regole ricevendo dal governo mondiale soltanto un assordante silenzio. Non ci sarà comunque molto tempo per dare una sterzata: l'appuntamento dei World Roller Games di Barcellona 2019 sarà il vero banco di prova per testare gli effetti del nuovo governo su questa storica disciplina.
Quello dell'hockey su pista non è l'unico direttore destinato a cambiare dopo l'assemblea di Nanchino. Aracu, solitamente molto cauto nei ribaltoni, cambia anche il vertice del pattinaggio artistico dove l'italiano Gianluca Genchi prenderà il posto dell'inglese Margaret Brooks. Ruolo cruciale per il francese Olivier Pascal che passa dall'inline freestyle allo skateboard: sarà lui a guidare la commissione tecnica verso le Olimpiadi di Tokyo 2020.

Parole chiave: Firs,
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