La Salernitana non è sola: cresce il club dei ritirati

Pare essere divenuta una moda: iscriversi, magari giocare qualche partita e poi, con meno di 48 ore di anticipo su qualche appuntamento importante, annunciare il proprio ritiro.
L'hockey italiano riesce a dare il peggio di sè in occasioni come queste e, quel che più sconforta è che i dirigenti delle società che prendono queste decisioni dell'ultimo minuto si compiacciono del "senso di responsabilità" che li spinge a rinunciare prima del via per non essere costretti a farlo a competizione iniziata.
E' stato così a metà ottobre quando la Salernitana Hockey ha rinunciato alla serie A1. E' stato così qualche giorno fa quando il Roller Novara ha rinunciato alla coppa Cers.
Non tutti accettano questo tipo di giustificazione. Non lo fece a suo tempo la Lega Hockey con la Salernitana, reagendo duramente e con prontezza all'improvviso dietro front. Non lo ha fatto recentemente il St.Omer, club con sede nel nord est della Francia e prossimo teorico avversario del Roller Novara. Anzichè ringraziare per il sicuro passaggio ai quarti di finale, il presidente del St.Omer ha stigmatizzato la poca correttezza sportiva del Roller Novara e ha preannunciato una richiesta di risarcimento danni per mancato incasso.
La primogenitura dei ritiri di stagione spetta però al Castiglione che il 6 ottobre rinunciò a prendere parte al concentramento di coppa di Lega in programma a Giovinazzo, adducendo come scusante la carenza di atleti a disposizione.
Sono così tante le squadre che hanno rinunciato a qualcosa che qualcuno comincia persino a fare il bis. E' il caso della Salernitana che martedì ha conquistato il diritto a partecipare allo spareggio di coppa di Lega di serie B vincendo un acceso derby con il Roller Salerno e che mercoledì ha rinunciato a prendervi parte, lasciando a Correggio e Pordenone il compito di vedersela da soli.
Con il limite del ridicolo ormai ampiamente superato, non resta che iniziare a riflettere su quelle che sono le conseguenze di queste scelte sull'immagine dell'hockey su pista italiano e a pensare alle possibili contromisure. Se alcune manifestazioni non interessanto tanto vale eliminarle, lasciando alle società il compito di riempire i buchi di una stagione per forza troppo diradata, piuttosto che arrivare alle situazioni assurde della passata stagione che vide l'annullamento (e quindi la non assegnazione) delle coppe di Lega di serie A2 e B.
In caso contrario è opportuno trovare delle norme in grado di tutelare per prime quelle società che si prestano ad accollarsi i costi organizzativi di concentramenti di vario livello e che vedono i loro sforzi frustrati da inopinate e impunite decisioni altrui.