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La Lega Hockey punta il dito sui dirigenti FIHP che guidano gli oppositori


Alla base della decisione del CdA della Lega Hockey di rinunciare alla organizzazione dei campionati ci sono i rischi (e i costi) delle azioni legali che i dissidenti sono pronti ad intraprendere, ma anche la constatazione che un pezzo di Federazione è ormai completamente fuori controllo.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 09/07/2014 - 12:26 - Ultima modifica 21/07/2014 - 14:57

La Lega Hockey ha sintetizzato le motivazioni delle proprie decisioni in merito alla convenzione con la FIHP in un comunicato stampa emesso nei giorni scorsi. Ragioni che, in modo ancora più esplicito, si ritrovano nelle delibere assunte dal Consiglio di Amministrazione di sabato scorso.
Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato stampa e a seguire un significativo estratto delle delibere del CdA della Lega Nazionale Hockey.

La Lega Nazionale Hockey ha disdettato oggi 5 luglio 2014, la convenzione con la Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio per l’organizzazione dei campionati di serie A-B di hockey pista e hockey in linea.
La decisione è motivata dall’opposizione di una minoranza interna, scaturita da rivalse elettorali e dal rifiuto di accettare i risultati congressuali del 28 dicembre 2013, capeggiata peraltro da alcuni dirigenti federali nazionali e periferici della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.
Tale atteggiamento è conseguente all’obbligo di associazione delle società alla Lega Hockey in forma obbligatoria, previsto dallo Statuto Federale, mentre lo Statuto di Lega rivendica la libertà associativa volontaristica delle società.
La Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio deve ora assumere le sue decisioni.
La Lega Nazionale Hockey è responsabilmente disponibile a proseguire la proficua collaborazione con la FIHP, ma fuori dal regime di obbligatorietà associativa delle società.
Da oggi, pertanto, è ripristinata la volontarietà associativa alla Lega Nazionale Hockey.
La Lega Nazionale Hockey ha inoltre affidato la propria assistenza legale a un eminente avvocato del foro di Milano, tesa alla tutela della propria immagine nelle sedi competenti.
"Dopo vent’anni di guida della Lega Hockey questa è una decisione sofferta – ha dichiarato il Presidente Leo Siegelma è un doveroso provvedimento chiarificatore delle rispettive responsabilità".
Leo Siegel ha infine ribadito la totale stima ed amicizia personale nei confronti del Presidente Federale Sabatino Aracu, auspicando che questo passaggio sia propedeutico a sempre crescenti fortune di questo sport, come nella sua tradizione.

Quello che segue è la prima parte del documento approvato dal CdA e inviato a tutte le società della Lega Nazionale Hockey. Per una maggiore comprensione da parte dei non addetti ai lavori, abbiamo inserito tra parentesi i nomi delle persone che ricoprono gli incarichi citati nel documento della Lega Hockey.

Dal 29 dicembre 2013, giorno successivo alle elezioni della Lega Nazionale Hockey per il quadriennio 2014-2018, le società che avevano sostenuto il candidato alla presidenza sconfitto Davide Malagoli e lo stesso Davide Malagoli, hanno iniziato una battaglia politico/legale nei confronti della Lega Nazionale Hockey il cui risultato, sotto gli occhi di tutti, è la totale paralisi della associazione, impegnata da mesi su molteplici campi legali e non più sui suoi primari scopi associativi.
Questa battaglia è capeggiata, prima di tutto, da persone che hanno incarichi federali all’interno della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, ovvero: il delegato territoriale FIHP di Modena (Davide Malagoli, ndr), il coordinatore del settore tecnico nazionale hockey pista (Claudio Bicicchi), la responsabile dell'attività nazionale femminile hockey pista (Maddalena Castello, anche presidente del pool vicentino), il responsabile propaganda e sviluppo (Maurizio Corona), il responsabile del centro studi federale (Francesco Marchesini). La loro azioni, come detto, hanno paralizzato la Lega Hockey, trasformando la stessa in un mero ufficio organizzativo di attività nazionali; in pratica una filiale della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.
Tutto questo ha distolto e sospeso i veri scopi associativi della Lega che da 30 anni sono stati alla base del lavoro svolto in favore e a sostegno delle società. Oltre a distoglierla dai veri scopi associativi, tutto questo stà intaccando anche le risorse economiche della associazione, posto che la battaglia intrapresa dagli oppositori si sta spostando verso le aule dei tribunali civili, sempre che la FIHP autorizzi il ricorso alla Giustizia Ordinaria stante il vincolo di giustizia federale che impegna tutti gli associati alla Fihp (le società e la Lega Hockey sono associati Fihp) al suo rispetto a pena di radiazione dalla Fihp, e che in ogni caso hanno costretto l’associazione a richiedere assistenza legale a competenti avvocati del Foro di Milano per far fronte alla mole di questioni legali che vengono imposte quotidianamente alla associazione.

Parole chiave: Lega Hockey, FIHP,
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