CUPISTI SPERA: «VEDREMO IN PISTA I GIOVANI ITALIANI»
«Quattro o cinque squadre sopra la media, tutte le altre a battagliare». Per Alessandro Cupisti quello che sta per iniziare sarà un campionato senza alcuna "Cenerentola" e con tante squadre a lottare per gli stessi obiettivi. L'ex portiere dell'Amatori primi anni 90, vincitore a Lodi della Coppa delle Coppe nel 1994 e due volte campione del mondo con la Nazionale italiana, vede all'orizzonte un campionato interessante: «Il Forte dei Marmi parte un gradino sopra, ma ci sono squadre come Valdagno, Breganze, Viareggio e Bassano che potrebbero senza alcun problema dire la loro - spiega il “Cupi”, ora allenatore del Sarzana -. Dietro a loro ci sono poi tante formazioni che lotteranno fino all'ultimo minuto nonostante la retrocessione in Serie A2 sia una sola e non ci siano nemmeno i play out. Ci sarà da divertirsi».
Secondo il tecnico toscano l'occasione potrebbe essere propizia per vedere all'opera tanti giovani italiani: «Mi sembra che ci siano meno stranieri, e questa la trovo una politica sensata. Potrebbe essere l'occasione per ammirare in pista tanti ragazzi che in questo modo avrebbero l'opportunità di crescere e fare bene a tutto il movimento».
Il Sarzana lotterà per la salvezza come l'Amatori: «Innanzitutto sono estremamente felice che Roberto Citterio sia tornato nell'hockey e l'abbia fatto in prima persona per l'Amatori, così come sono ugualmente contento del ritorno in panchina di Aldo Belli, uno che sia da giocatore che da allenatore ha dato tantissimo a Lodi. Credo che l'Amatori andrà scoperto partita dopo partita, perché è praticamente tutto nuovo. Di De Rinaldis (l'anno scorso in rossonero, nda) posso parlare solo bene: l'ho allenato qui a Sarzana ma l'ho portato anche con me in Nazionale. È un ragazzo che ha doti tecniche notevoli, molto diligente e ordinato. Ha fatto questa scelta per andare alla ricerca di nuovi stimoli e senza dubbio sotto questo profilo Lodi è la piazza ideale».
VANZO NON ABDICA: «GIL FENOMENO, MA IO CI RIPROVO»
Difendere lo scudetto cucito sulla maglia del Valdagno non sarà facile. Ma Franco Vanzo si è dimostrato uno degli allenatori più vincenti della storia recente e non dispera ancor prima di iniziare. Il club biancazzurro in estate si è profondamente rivoluzionato, sia in pista che in società. Così il tecnico avrà il suo bel da fare dopo aver perso sabato la Supercoppa ai rigori contro il Viareggio: «Sarà una bella battaglia - conferma il tecnico, che ha portato a Valdagno due dei tre scudetti in bacheca -, ma tra le squadre che lotteranno per il vertice ci saremo anche noi. Non voglio parlare di favorite per lo scudetto perché credo che la finale sia un capitolo a parte, durante la quale può succedere di tutto: per questo preferisco al massimo pronosticare le finaliste. E credo che potrebbero essere due tra Forte dei Marmi, Valdagno, Viareggio e Breganze. Senza nulla togliere a formazioni come Bassano e Giovinazzo: soprattutto quest'anno in Puglia sarà difficilissimo vincere».
In estate ha cambiato casacca un giocatore in grado da solo di spostare gli equilibri, quel Pedro Gil che l'anno scorso ha trascinato il Valdagno alla conquista di campionato, Coppa Italia e Supercoppa: «Li ha spostati prima in Spagna, poi li ha spostati in Portogallo e volete che non li sposti in Italia? È sicuramente un giocatore formidabile, che già prima di iniziare la partita garantisce un bottino sicuro di reti ed è dunque facile immaginare quanto possa essere incisivo. Ma va messo nelle condizioni di esprimersi al meglio». Secondo l'allenatore, scudettato anche a Bassano, le italiane incontreranno invece qualche problema in Europa: «Principalmente per difficoltà economiche si è scelto di avere panchine piuttosto corte, e questo in Europa si pagherà. Tutte le grandi straniere hanno sette od otto giocatori da far ruotare per tenere alto il ritmo e noi potremmo non permettercelo: speriamo che questa sia un'opportunità per vedere all'opera i nostri giovani italiani».
Aldo Negri