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L'Italia femminile si tiene il bronzo, a Matera Francia battuta 6-1


Le azzurre soffrono un tempo e dilagano nella ripresa contro le transalpine. L'Italia femminile chiude l'Europeo con il terzo posto come a Mieres, ma con qualche rammarico e molte speranze per il futuro. Oro alla Spagna, argento al Portogallo.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 29/08/2015 - 20:46 - Ultima modifica 18/09/2015 - 14:29

Foto di gruppo per la nazionale italiana femminile, bronzo agli europei di Matera.

Foto Cosimo Martemucci

L'obiettivo era il terzo posto e la medaglia di bronzo è puntualmente arrivata. Le azzurre di Pino Marzella non tradiscono le attese e chiudono l'Europeo di Matera sul gradino più basso del podio. E' lo stesso risultato di Mieres 2013, ma a Matera c'era una squadra in più (la Germania) e ben tre squadre su quattro avevano fatto meglio dell'Italia all'ultimo mondiale. Chiudere a medaglia non era scontato e, a maggior ragione, non lo era dopo la sconfitta con il Portogallo, a bocce ferme la partita chiave di questo europeo per quanto riguarda la nostra nazionale. Quella partita ci ha privato di un argento (come minimo) che sarebbe stato, visti i valori in pista nel corso dell'intera competizione, il risultato più giusto. Purtroppo il successo del Portogallo, maturato al termine di una partita che trasuda rammarico, ha privato le azzurre di un trionfale argento.
Il successo finale è andato, come da pronostico, alla Spagna. Ma la "finale" contro il Portogallo non è stata così scontata come ci si poteva attendere. Il Portogallo è andato in vantaggio per primo e la Spagna ha dovuto fare una grandissima prestazione per recuperare e per chiudere la partita con il minimo vantaggio di 2-1, sufficiente a rinnovare il titolo per la quarta volta consecutiva.
Il terzo posto di Matera conferma che la strada iniziata da Massari prima e proseguita da Marzella poi è quella giusta ed è destinata a portare a risultati brillanti in futuro. Mai dimenticare, infatti, che la giocatrice italiana più "vecchia" ha appena 24 anni e che queste ragazze hanno alle spalle soltanto tre competizioni internazionali (l'europeo di Mieres 2013, il mondiale di Tourcoing 2014 e l'europeo di Matera 2015) dato che per anni la nazionale femminile non ha partecipato ad alcuna competizione. Se Massari ha lavorato moltissimo sulla tecnica individuale, ponendo ottime basi su cui costruire, Marzella ha portato una mentalità vincente che in pista si percepisce in modo evidente. Al centro c'è stato un gruppo di ragazze, più ampio rispetto alle 10 che si sono guadagnate la convocazione finale, disposto a lavorare e a sacrificarsi, a sudare a ad apprendere.
L'Italia femminile ha giocato ad un buon livello; soltanto la Spagna è stata nettamente superiore alle azzurre, ma parliamo di un hockey di un altro pianeta, almeno per ora. Il Portogallo ha sofferto e se fosse entrato quel rigore a 10" dalla fine sarebbe probabilmente finito dietro. La Germania e la Francia ci hanno tenuto sulla corda nel primo tempo, ma alla distanza l'Italia è sempre riuscita ad uscire alla grande.
Chiusa la parentesi internazionale, l'hockey femminile deve riuscire a fare passi avanti a livello nazionale. Sono appena sei le squadre iscritte al campionato italiano, il minimo indispensabile per poter assegnare lo scudetto. I club, anche quelli che ci provano, faticano a reclutare nuove leve e l'attività, seppure in crescita, è ancora troppo blanda per poter sperare che la nazionale diventi competitiva ai massimi livelli. Lo ha detto chiaramente anche Marzella nelle numerose interviste rilasciate nel corso dell'Europeo di Matera. C'è da augurarsi che l'entusiasmo contagioso di queste ragazze da podio, che da domani ritorneranno nei loro club in giro per l'Italia, diventi contagioso e convinca tutti gli addetti ai lavori che l'hockey su pista non è roba solo per maschi... soprattutto se lo si vuole portare alle Olimpiadi.

Parole chiave: Nazionale, Nazionale Femminile, Europeo Femminile, Italia, Francia,
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