L'argentino Minuzzi avverte: "Solo il Liceo è superiore e in casa noi daremo tutto"

Una sfida europea da vincere per forza. L'Amatori si giocherà sabato sera in Francia le residue possibilità di qualificazione ai quarti di finale di Eurolega, provando a fare punti sull'insidiosa pista di Saint Omer. Sulla carta i francesi della Région Audomaroise sono sembrati a tutti come l'anello debole del gruppo, ma è bene non dimenticare che la formazione transalpina è una delle rivelazioni dell'hockey francese degli ultimi anni, e che violare la "Salle du Brockus" non è mai stato facile per nessuno. Lo sanno bene proprio i lodigiani, che nella scorsa stagione pur contando su una squadra di altissimo livello non riuscirono ad andare oltre il 6-6 nel girone di qualificazione della scorsa Eurolega, scatenando le ire di Pino Marzella che nel post partita non cenò con la squadra ma vagò solitario per le vie del piccolo borgo. Quanto sia complicato vincere in casa del Saint Omer lo sanno anche i campioni del Liceo La Coruña, che nell'ultimo turno hanno impattato sul 2-2 proprio in Francia. «In questo gruppo - spiega Luis "Chicho" Minuzzi, difensore del Saint Omer in forse per la sfida di sabato a causa di un guaio muscolare - c'è una squadra che è sicuramente più forte di tutti ed è il Liceo, e le altre tre formazioni sono più o meno sullo stesso livello per cui credo che possa passare chiunque come seconda classificata. Per questo noi in casa daremo tutto». I ragazzi allenati da Fabien Savreux (tecnico della nazionale francese) hanno vinto lo scorso campionato nazionale, la N1 Elite, e quest'anno sono ancora primi in classifica a pari merito con il Quevert. Rispetto all'anno scorso i francesi hanno ingaggiato il portiere della nazionale Alan Audelin, salutato Francesco Dolce (passato al Sarzana) e ottenuto il sì dello spagnolo Gerard Teixidò, ex Noia. «Non conosco molto i nostri avversari, però conosco il mio connazionale Franco Platero (entrambi sono di San Juan, ndr) e credo sia un giocatore giovane ma davvero già determinante perché apporta qualità, velocità, forza e un buon gioco per la squadra».

Aldo Negri