LODI
Bene, ma non benissimo. E soprattutto balza all’occhio che l’Amatori ha vinto le partite che non contavano e perso quelle importanti. Un’approfondita analisi del 2012 dell’hockey europeo mette in evidenza che, sì, i giallorossi sono nella “top ten” continentale e che ormai stabilmente stazionano nei quartieri nobili di ogni competizione. Ma anche che la più alta percentuale di vittorie nell’anno solare appena concluso per i lodigiani è arrivata nella regular season (19 su 23, oltre l’82%), mentre quando contava davvero sono state più le sconfitte (ben 9 in 17 gare tra play off, Eurolega, Supercoppa e Coppa Italia, facendo crollare la percentuale di successi addirittura a quota 35). A conferma che la squadra di Pino Marzella deve ancora fare il salto di qualità. Oppure semplicemente che gli avversari si sono dimostrati più forti. E ciò si è verificato sia nella parte finale della scorsa stagione con i vari Antezza e Montigel alla guida che in questa iniziale del 2012/2013 con i nuovi Velazquez, Tataranni e compagnia a dare un nuovo volto ai giallorossi. Insomma, dopo la Coppa Italia del dicembre 2011 si può dire che per l’Amatori quello scorso sia stato un anno in chiaroscuro, con lo storico successo in regular season che non compensa le troppe delusioni nelle sfide a eliminazione diretta.
E occorre allora fare un po’ di chiarezza tra gli innumerevoli dati riassunti nella tabella a fianco, specificando che abbiamo preso in considerazione tutte le partite giocate tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2012 dalle migliori squadre di Italia (le “grandi” Amatori, Valdagno e Viareggio, ma anche le emergenti Bassano e Forte dei Marmi), Spagna (Barcellona e Liceo che dominano, ma pure il Reus che eliminò i giallorossi dall’Eurolega) e Portogallo (Oliveirense e Candelaria oltre a Porto, Benfica), escludendo gli altri campionati “minori” nonostante i recenti progressi soprattutto di francesi, svizzeri e tedeschi. Abbiamo messo nel conto i campionati, le coppe e le supercoppe nazionali e le coppe e la Supercoppa europea (per l’Eurolega si sono giocate sette partite della fase a gironi più la “final eight” a Lodi); da noi oltre alla regular season ci sono i play off, che invece nella penisola iberica non si giocano.
VALDAGNO TRA LE GRANDISSIME
Emerge subito che il super Valdagno che domina la nostra Serie A1 è quasi al top dopo l’arrivo di Pedro Gil, ma che lo era anche prima. Vero è che in questa stagione il percorso dei vicentini è stato quasi netto e che sono arrivate la Coppa Italia e la Supercoppa strappata proprio all’Amatori, ma anche nella scorsa annata la bacheca del “PalaLido” si era arricchita di uno scudetto e pure in Eurolega il bilancio era stato positivo. Il Valdagno ha giocato più partite di tutti in Europa (ben 50!) e ne ha vinte di più (41), ma per pochissimo non ha la miglior percentuale: lo batte il Benfica, che in patria ha dettato legge conquistando campionato e Supercoppa ma ha perso la Coppa di Portogallo in finale, mentre in Eurolega si è arreso al primo ostacolo della “final eight” proprio contro i vicentini. Ha vinto quattro partite su cinque di media anche il Porto, che però ha chiuso il 2012 senza alzare al cielo nemmeno un trofeo e che, dopo aver ceduto la sua stella Gil, sta cercando di rifarsi in questo 2013 (ha appena vinto proprio a Lisbona guadagnando la leadership della Primera Divisão).
LE “REGINE” SPAGNOLE
Barcellona e Liceo La Coruña meritano un discorso a parte. Per numero e importanza di trofei sono state indubbiamente le “regine” del 2012 nel Vecchio Continente, ma la percentuale partite giocate-vittorie non le premia. I blaugrana hanno fatto man bassa in Spagna spadroneggiando in campionato, vincendo la “final eight” della Coppa del Re e poi conquistando a ottobre anche la Supercoppa nazionale nella doppia finale con il Noia: hanno vinto solo il 75% di partite giocate, tre su quattro, ma tutte quelle decisive. Tranne una. E qui entrano in gioco i galiziani, i dominatori della scena europea: Bargallò e compagni nella Liga hanno stentato ma hanno alzato al cielo del “PalaCastellotti” la (pesantissima) coppa dalle dieci stecche dell’Eurolega battendo proprio il Barça in finale, poi a dicembre hanno fatto valere la dura legge del “Riazor” (ne sa qualcosa anche l'Amatori, battuto nella Coppa delle Coppe 1996) rimontando e sconfiggendo ai rigori il Bassano nella Supercoppa europea. Quest’anno sembra che le parti si siano invertite nella Liga, se è vero che il Liceo è primo e il Barcellona secondo, ma in Europa entrambe stanno arrancando con rispettivamente 4 e 5 punti dopo le prime tre giornate della prima fase.
ITALIANE IN TERZA FILA
Per Amatori e Viareggio è stato un 2012 in chiaroscuro. Se i giallorossi a fianco dei grandi numeri in regular season hanno le delusioni dei ko nella prima parte dell’anno nell’Eurolega giocata in casa (ai quarti contro il Reus) e nella semifinale play off (con il Valdagno) e poi in questa stagione in Coppa Italia e in Supercoppa (una sola vittoria in quattro partite), anche i toscani non possono festeggiare. Anche per loro l’anno solare si è chiuso senza nemmeno una coppa e, a dispetto della loro leggendaria abilità nelle partite che contano, Bertolucci e compagni hanno uno “score” negativo proprio nelle sfide decisive. Segno che l’età alla fine batte anche la classe. Sia Viareggio che Amatori hanno vinto in media poco più di sei partite su dieci (un lusso per entrambe rispetto a qualche anno fa, ma onestamente meno rispetto al “top” europeo), ma ne hanno perse molte (15 loro e 13 noi) e nella speciale classifica stilata dal “Cittadino” sono rispettivamente ottavo e nono, preceduti da altre due squadre che (e non è un caso...) l’anno scorso hanno vinto qualcosa. Il sesto posto è dell’Oliveirense, unica a spezzare l’egemonia del Benfica in Portogallo grazie a cinque vittorie in cinque partite della coppa nazionale. Il Bassano, settimo, in carniere ha messo invece la Coppa Cers, anche in questo caso con un percorso netto (sei su sei, più l’andata degli ottavi di questa edizione) e favorito dalla “final four” giocata in casa; e peccato che l’ottavo successo europeo consecutivo (l'andata sella Supercoppa) sia stato vanificato dal ko ai rigori nella finale di ritorno a La Coruña.
LE OUTSIDER
Chiudono la classifica delle migliori squadre del continente tre outsider, una per Nazione. Il Candelaria in Portogallo sta sporcando un po’ i suoi numeri in questo campionato (è solo settimo), ma anche nella scorsa stagione aveva perso molte volte sia in patria che in Eurolega. Si sta riaffacciando all’hockey che conta il Forte dei Marmi, che nel suo bilancio mette il fatto di aver costretto il Viareggio alla “bella” nei play off ad aprile e di aver cominciato con il piede giusto la stagione corrente, anche se ultimamente ha perso qualche colpo e deve rimontare il Barcelos in Coppa Cers, segno che come per l’Amatori il percorso per tornare grande deve ancora essere completato. Chiude il “meglio dell’Europa” (anche se è onesto ammettere che alcune squadre tedesche, francesi e svizzere nell’anno solare hanno fatto di più a livello di numeri) il Reus, che in realtà ben poco ha combinato (è settimo nella Liga attuale) se non estromettere i giallorossi di Marzella dalla “final eight” di Coppa dei Campioni. Ma forse una semifinale europea giocata contro il Barcellona consente a un bilancio di cambiare aspetto. Fosse successo all’Amatori...
Marco Opizzi
Aldo Negri