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Juan Fariza: "Sono pronto per il Valdagno e ho grandi ambizioni"


Il difensore spagnolo si prepara ad esordire nel campionato italiano dopo tre stagioni in cui ha contribuito all'irresistibile ascesa del Cerceda, la seconda squadra della Coruña.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 17/07/2015 - 10:03 - Ultima modifica 11/08/2015 - 11:34

Juan Fariza è nato il 13 giugno del 1985 ad A Coruña in Galizia (Spagna), quindi fa trent'anni esatti.
Di formazione è un centro difensivo, ma ha giocato anche solo come difensore. In età giovanile è stato anche internazionale, dopo essersi formato al Liceo di A Coruña e disputando numerose stagioni in Primera prima con l'HP Coruna, fino al 2007, poi con Sant Feliu e Areces fino al 2011.
Nel 2012 arriva all'Ordenes, sempre nella Primera spagnola (la nostra A2), dove fa scintille e passa al CP Cerceda. Con i biancorossi galiziani approda alla OK Liga, giocando soprattutto come primo cambio e realizzando 13 gol nel primo anno e 17 nell'ultimo prima di approdare a Valdagno. “El barbudo” arriva in Veneto con un bottino di 170 gol complessivi che, per un difensore, non sono male.
Il suo idolo hockeystico è Daniel Martinazzo; nel gioco dell'hockey Juan riconosce di aver tanti difetti, ma soprattutto di avere il pregio della costanza. Al contrario di “Risto” Lopez, Juan sembra più portato alla riflessione; dice di amare Buddha come personaggio storico ed il “Il cammino del guerriero pacifico” di Dan Millman come libro da leggere; gli piacerebbe perdersi a Formentera se dovesse scegliere un luogo da frequentare. Poi pare quasi contraddirsi affermando di amare il film “Braveheart” e Manu Chao come cantante, simboli di lotta e bandiere dell'antagonismo. Il suo piatto preferito è marinaro: “Arroz con bogavante”; riso trattato come in Paella ma con astice, cipolla e variazioni sul tema.
Grazie a laopinioncoruna.es scopriamo come diavolo ha fatto a scegliere Valdagno, con il magone per aver lasciato un sacco di amici e tifosi a Cerceda. “Ho sempre voluto conoscere l'hockey italiano. Ora era il momento giusto” afferma “Non ci ho messo molto a decidere in effetti. Prima parlai con Pablo Cancela (Forte dei Marmi ndt.) e (ovviamente) con Juanjo Lopez “Risto” (svolazzato a Matera dai nuovi paperoni). Tutti e due mi hanno detto che è un'esperienza che vale la pena di essere vissuta. Io volevo crescere come giocatore e vedere hockey diverso.”
Se gli si chiede come si sente ad essere in terra straniera gli scappa da ridere: “Quando andai a Sant Feliu, in Catalogna, mi pareva di essere straniero, in effetti. Ora grazie ai tre anni a Cerceda, dove abbiamo centrato tutti gli obiettivi, mi sento pronto per qualsiasi squadra; ho parecchie aspettative.”
“Valdagno per anni è stata al top in Europa. Oggi ha ridotto un po' le sue ambizioni, cambiando parecchi giocatori. Credo che il progetto sia di ricostruire la squadra gradualmente; il fatto che abbiano pensato a me mi onora molto.” Juan ancora non ha studiato l'italiano; dice di aver preso un paio di libri ma non ne ha ancora cavato nulla. “Il primo mese avrò difficoltà a capire, ma potrò parlare in un paio di mesi; non mi pare un'impresa complicata.”
Juan Fariza rimpiange il suo Cerceda, il gruppo che si era creato in tre anni di gioco “a memoria”; la loro forza era proprio l'essere squadra e, senza grandi campioni, nel 2015 finivano sesti in OK Liga, dietro a storici spauracchi della stecca. “A volta devi prendere decisioni che ti portano anche dolore” dice Juan “A Cerceda abbiamo fatto cose incredibili in tre anni: promozione, qualificaxione in Copa del Rey e quest'anno in coppa CERS!”

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Valdagno,
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