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«Io capitano dell’Amatori? Un onore»


Il 29enne difensore ha resistito alla “rivoluzione” e scommette: «Siamo ancora più forti». Marco Motaran sta per iniziare la sua settima stagione a Lodi.

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 28/08/2012 - 11:50

LODI
Otto anni fa era un ragazzotto timido e semisconosciuto quando, dopo l'esperienza a Follonica, si presentava a Lodi per vestire la maglia dell'Amatori, voluto fortemente da Nino Caricato per il ritorno dell'Amatori in Serie A1. E forse neppure lui avrebbe immaginato allora che oggi, a distanza di otto anni, Lodi sarebbe rimasta ancora e sempre più casa sua e il giallorosso praticamente una seconda pelle. Marco Motaran si preparara a cominciare quella che per lui sarà la settima stagione con la casacca dell’Amatori, quasi un record di questi tempi, un primato che fa a pieno titolo del difensore di Vercelli un'autentica bandiera. Un traguardo che potrebbe anche valergli la fascia di capitano (per cui sembra in ballottaggio con Velazquez) lasciata libera dopo la partenza di Montigel: «Diventare capitano dell'Amatori che punta a vincere, che gioca la Coppa dei Campioni ed è uno dei club più importanti sarebbe il top, il sogno più grande che realizzerei nella mia carriera - attacca il difensore giallorosso -. Ne sarei onorato e orgoglioso, ma so che ci sono altre figure che potrebbero essere più adatte a ricoprire questo ruolo, anche perché l'hanno già fatto. Deciderà lo spogliatoio, io come sempre mi metterò a disposizione dell'allenatore e farò il massimo per aiutare l'Amatori a vincere».
Compiuti dieci giorni fa i 29 anni, Motaran, con molti capelli in meno rispetto alla prima stagione a Lodi ma certamente con più esperienza sulle spalle, ha resistito anche alla rivoluzione estiva che ha ribaltato la squadra di Marzella, rimanendo uno dei pochi “superstiti”. Mezza squadra gli è cambiata intorno, ma ciò che non è mutato sono le ambizioni e i progetti: «È stata un'estate in cui ne sono successe di cose e sinceramente nessuno avrebbe potuto prevedere così tanti cambiamenti - prosegue Motaran -. Ma le trattative di fine stagione sono imponderabili e noi ne siamo la prova certificata. In ogni caso penso che la cosa più importante sia il risultato finale e in questo senso la squadra che è stata costruita mi sembra decisamente forte, pronta di nuovo a lottare per primeggiare su tutti i fronti in cui saremo impegnati. E questa è la sola cosa che conta».
Dopo la Coppa Italia quindi l'Amatori è pronto per vincere di nuovo con una squadra diversa, ma, a sentire Motaran, se possibile più forte di quella di un anno fa: «Io credo di sì, siamo più forti dell'anno scorso. Molto dipenderà da come riusciremo a diventare squadra, visto che i nuovi innesti sono tanti, ma la base e le potenzialità sono superiori a quelle di un anno fa. Intanto sono arrivati due campioni assoluti come Velazquez e Tataranni che hanno, oltre che tantissima qualità, grande esperienza e capacità di giocare certe partite: questo sarà molto importante. Illuzzi poi è quanto di meglio il panorama italiano offra oggi e la grande considerazione che ha di lui Mariotti ne è la riprova. E infine Joao Pinto, un talento giovane che si conosce poco, ma se è stato portato a Lodi un motivo ci sarà. Siamo più forti, toccherà a noi dimostrarlo, ma abbiamo di nuovo tutto per vincere senza temere nessuno».
Nemmeno il super Valdagno protagonista di un mercato stellare con cui l'Amatori si giocherà il primo titolo, la Supercoppa italiana, già il 13 ottobre? «Beh, i vicentini vinto lo scudetto e con i giocatori che hanno preso, quel che di meglio potesse offrire il mercato (il portoghese Sergio Silva e lo spagnolo Pedro Gil, ndr), è normale che siano considerati i favoriti - chiosa Motaran -. Personalmente li vedo un passettino avanti a tutti, ma noi non siamo lontani e abbiamo i mezzi per rendergli la vita molto difficile, cosa che proveremo a fare già in Supercoppa. Vincere lì, in casa loro, sarebbe un bel segnale che daremmo a tutti quanti».

Stefano Blanchetti

Parole chiave: Serie A1, Lodi, Marco Motaran,
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