È stato indubbiamente l’uomo copertina della settimana: la visita e lo scambio di saluti con capitan Zanetti, grande esempio di atleta e simbolo della sua Argentina. Poi il rinnovo del contratto, che lo legherà ancora per la prossima stagione ai colori giallorossi. Per ultimo un apparizione su“Sport Week”, il magazine del sabato della Gazzetta dello sport . Ora ne inizia un’altra, sportivamente più importante: quella che porta al big match di Viareggio di martedì sera. E si chiude a Lisbona, in casa del Benfica.
Matias, che settimana è stata? “Bella, senz’altro. L’incontro con Zanetti è stata una buona esperienza, peccato sia durata poco. Abbiamo preso davvero tanto freddo, ma almeno siamo riusciti a consegnargli una maglia dell’Amatori”. Poi c’è stata la firma sul contratto, che Matias aspettava da tempo e sulla quale non aveva dubbi “avevo già la parola con il presidente. Io credo molto in Lodi, nell’Amatori e nel suo progetto: stiamo lavorando bene e l’anno prossimo saremo ancora più forti. Finora abbiamo vinto la Coppa Italia, che è stato un punto di partenza. Stiamo lavorando tanto e bene, anche oggi (domenica,n.d.c.) abbiamo fatto una seduta di due ore. Io credo moltissimo in questo progetto, sono davvero felice di aver firmato per il Lodi”. E poi, quasi a sorpresa, Matias è finito anche su “Sport week” “sinceramente non me l’aspettavo. Mi ha chiamato il giornalista, mi ha fatto poche domande, ma è stata una cosa piacevole. Anche perché la “Gazzetta” è un giornale importante. Ma Matias, in tutta sincerità, merita queste attenzioni.
Ora però, la testa è totalmente sintonizzata su Viareggio: “Sarà una bella gara. Soprattutto dura. Sappiamo che giochiamo contro un grande avversario, in un ambiente ostile, dove avremo contro anche tutto il pubblico, vista l’assenza dei nostri tifosi. Però arriviamo a questa gara dopo 10 giorni di preparazione solo per questo match. Siamo pronti per fare una bella figura.” E l’assenza di Pino alla guida, potrebbe avere ripercussioni “beh, ci siamo preparati anche per questo. Certo lui è la nostra guida in panchina, ma abbiamo provato a giocare anche in questa condizione. Al suo posto probabilmente ci sarà Gigio Bresciani, che ha il patentino. Ma in ogni caso ci siamo preparati bene.” E in casa giallorossa, oltretutto, stanno tutti bene. Hanno superato i loro acciacchi fisici Antezza e Festa e i “dieci” a referto saranno al top.
Poi sabato, si tornerà in clima “Eurolega”, con la trasferta di Lisbona, dove il Lodi troverà un Benfica con il dente avvelenato per la sconfitta contro il Porto (6-5) in campionato. In casa Vic, invece, dopo l’ennesima battuta d’arresto, è stato esonerato Figueroa, “santone” dell’hockey che ha fatto maturare Platero al Reus, arrivando a conquistare l’Eurolega. A Reus ora è rimasto Josè Luis Paez, grande amico di Matias, che nell’esperienza con i “Rojonegros” lo ha aiutato, credendo, giustamente, nelle qualità di Platero. Voci, già dalla scorsa state, volevano il “Cabezon” vicino ad un ritorno in Catalunya. “Ho saputo di Figueroa, ma non so nulla più e con lui non ha mai parlato di andar a giocare in una sua squadra. Con “Nero” Paez il discorso è diverso: noi siamo amici, ci sentiamo spesso e mi da sempre dei giusti consigli. A Reus, oltretutto, non c’è più lo storico presidente Sabater ed è cambiata la dirigenza. E per il suo futuro, Paez è stato chiaro e semplice “ Il consiglio di “Nero” è stato di fare ciò che mi sentivo, non mi ha messo alcuna pressione. E io non ho avuto dubbi nel rimanere a Lodi”. “Cabezon” vuol dire “testa grande”, come chiamavano scherzosamente Matias da piccolo. Ma dentro una testa grande, c’è anche un grande cervello, che fa di Platero, indubbiamente, un grande uomo.
Paolo Virdi