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Indagati praticamente muti. Si deve ricostruirne il ruolo


Scritto da Il Gazzettino - Pubblicato il 12/11/2012 - 13:45

Due società sportive bassanesi, una di hockey e una di volley, sono al centro dell’operazione della Guardia di Finanza che ha scoperto e bloccato una frode fiscale da venti milioni di euro attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nel campo delle sponsorizzazioni.
Le attività hanno portato alla denuncia di sette persone, quattro delle quali residenti a Bassano (le altre tre tra Vicenza, San Donà e Reggio Emilia) e al coinvolgimento di cinque ditte "cartiere", due associazioni sportive e 41 soggetti economici sui quali sono ancora in corso accertamenti.
«Stiamo a vedere quello che succede e rimaniamo in attesa di conoscere i dettagli dell’operazione - ha dichiarato Fiorenzo Signor, presidente del Bassano Volley nel periodo in cui iniziarono gli accertamenti da parte degli uomini del cap. De Angelis.
«Non so niente di questa vicenda, apprendo le notizie da voi» - si è invece sorpreso Eros Merlo, interpellato telefonicamente in qualità di ex-patron del Bassano Hockey 54.
Secondo le fiamme gialle cittadine che i due club sportivi di volley e hockey, assieme ad altre società delle province di Venezia e Reggio Emilia si sarebbero rese responsabili dell'attività fraudolenta riferita all'emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti; il tutto reso possibile anche grazie a società rivelatesi poi fittizie, che incassavano le fatture detraendo l'iva e creandosi un'ingente riserva di denaro extracontabile. Tra le persone indagate, emerge la figura del vicentino M.B., che si avvaleva di più società di comodo che facevano da intermediario tra organismi sportivi e clienti, dedicandosi in maniera professionale al procacciamento di sponsor ed emettendo però fatture gonfiate. Tra Vicenza, Verona, Reggio Emilia e Foggia sono state eseguite 15 perquisizioni; è stato disposto il sequestro di beni mobili e immobili per un valore di 700.000 euro.
Le Fiamme Gialle stanno ora vagliando le diverse posizioni dei coinvolti per capire se la responsabilità sia dei soli intermediari, capaci di raggirare anche gli stessi ignari presidenti di società sportive e sponsor, o se anche questi abbiano avuto un ruolo cosciente e consapevole nell'intraprendere scambi commerciali poco chiari.
"Prezioso è stato il lavoro di ricostruzione dei flussi finanziari che gli indagati per dare una parvenza di legalità alle operazioni illecite, movimentavano su conti correnti intestati alle società cartiere - spiega in una nota la GdF - i cui amministratori o prestanomi provvedevano successivamente a monetizzare, trattenendo una percentuale variabile e restituendo il restante in contanti ai titolari delle aziende clienti".

Parole chiave: Serie A1, Bassano,
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