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Il Pieve “ludesàn” punta dritto alla A1: «Inutile nascondersi, siamo favoriti»


Baffelli guida l'ambiziosa pattuglia di ex giallorossi: «Passolunghi è un portiere da categoria superiore e l’arrivo di Bresciani ci ha portato energia ed entusiasmo».

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 25/10/2013 - 09:56

PIEVE SAN GIACOMO
Leggi Pieve 010 e pensi Lodi. La formazione di Pieve San Giacomo si presenta ai nastri di partenza della prossima Serie A2, pronta al debutto di sabato sera a Thiene. Una squadra cremonese, ma dallo spiccato accento "ludesàn", visto che su dieci componenti della prima squadra almeno otto sono lodigiani doc o quanto meno “adottivi”. A difendere la porta dell'ambiziosa compagine allenata da Ariano Civa ci saranno infatti Luca Passolunghi e Marco Brioschi, mentre come uomini di movimento il tecnico potrà contare su Riccardo Baffelli, Gianluca Fornasari, Leonardo Sanpellegrini e Mario Berto. A loro bisogna aggiungere Mattia Civa (ex sia dell’Amatori che dell’Ash Lodi, ormai di stanza a San Martino) e Pierluigi Bresciani, lodigiano di consorte e residente in città. Unici "stranieri" in una squadra a forti tinte giallorosse sono Luca Marchini, ex capitano del Seregno, e Manuele Civa, figlio del tecnico Ariano e fratello di Mattia. Dal roster si evince piuttosto chiaramente che la formazione allestita dal vicepresidente Diego Trevisi punti senza mezzi termini alla promozione in Serie A1. «Credo che nascondersi con questa squadra sia inutile - commenta Riccardo Baffelli, attaccante lodigiano che malgrado le 42 primavere non ha intenzione di appendere i pattini al chiodo -. In porta abbiamo un giocatore da A1 come Passolunghi, ma anche Luca Marchini è stato per tanto tempo capitano del Seregno nella massima serie ed è un mastino che non molla mai, mentre credo che Mattia Civa sia stato un po' snobbato in questi ultimi anni ma sia ancora un giocatore di categoria. E poi ci sono io, che sarò anche un po' vecchiotto ma il mio contributo lo posso sempre dare (l'anno scorso il "Baffo" ha messo a segno 29 reti tra campionato e play off, nda). Purtroppo Berto a fine mese si farà operare al ginocchio, ma siamo comunque una squadra davvero valida». E poi Bresciani: «Il suo arrivo ha portato una ventata di energia ed entusiasmo, il suo grande bagaglio di preparazione è utilissimo a una formazione come la nostra. E dalle prime battute mi sembra che la squadra abbia davvero risentito positivamente dal suo arrivo, tanto che in preparazione abbiamo vinto un torneo amichevole con Prato e Correggio che giocano in A1». Sarà una stagione difficilissima quella che inizierà sabato. L'anno scorso il Pieve sfiorò la promozione perdendo la finale play off proprio contro il Correggio, ma quest'anno non ci sarà più la post season dunque conquisterà la A1 solo la prima classificata: «Questo complica un po' le cose ammette Baffelli, classe 1971 -, non ci saranno margini di errore. Ci sono altre squadre ben attrezzate come per esempio il nuovo Valdagno o comunque le vicentine in genere. E poi la A2 è un campionato profondamente diverso dalla A1, capita che gli arbitri possano davvero condizionare l'esito di una partita, e le squadre cosiddette piccole sulle piste di casa creano sempre problemi. Nello sport può succedere di tutto, ma noi non ci nascondiamo: puntiamo dritti alla A1».


LE RIVALI
L'altro Valdagno fuso con il Pordenone si affida a Chiarello per il grande salto.

Non sarà soltanto il Pieve 010 a credere fortemente nel titolo. In un campionato a 11 squadre senza retrocessioni e che prevede una sola promozione saranno in parecchi a cercare di mettere il bastone fra le ruote alla formazione di Bresciani e Baffelli. Un'avversaria che sulla carta potrebbe impensierire i rossoblu è senza ombra di dubbio la seconda squadra di Valdagno, che si chiamerà Valdagno Pordenone Hockey. La doppia denominazione deriva dal fatto che in estate la società vicentina (comandata nell'ombra da Dino Repele, presidente nel 2010/11 di quella che era la Isello Hockey Valdagno, prima società cittadina) ha acquistato i diritti sportivi di Serie A2 del Pordenone 2004. L'intento è quello di salire direttamente nella massima serie, non per niente il direttivo societario guidato da Roberto Fanton ha chiamato in panchina Luca Chiarello (l'anno scorso mister del Trissino in A1) e ha chiuso con validi giocatori come Giorgio Casarotto, Matteo Trento e Alberto Peripolli.

Aldo Negri

Parole chiave: Serie A2, Pieve,
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