Il Benfica è campione d'Europa, Oliveirense perde testa e partita

E' il Benfica ad alzare la coppa ed è l'Oliveirense ad alzare (a torto) il livello delle polemiche. Nicolia e compagni si consacrano campioni d'Europa: nonostante il blasone del Benfica, è appena il secondo titolo contintale dopo quello di tre stagioni fa che gelò il Porto (coincidenza, guidato da Tò Neves). Alla fine l'Oliveirense non si presenta alle premiazioni, con una piazzata senza precedenti (e probabilmente con conseguenze).
Ma gli sconfitti devono recitare un "mea cupla" colossale, perchè è stato il loro eccessivo nervosismo (ben incarnato dal vulcanico tecnico) ad essere la causa prima della sconfitta, portando la squadra a giocare in doppia inferiorità numerica nel momento topico della partita.
Fino a quando hanno pensato a giocare, quelli dell'Oliveirense hanno messo in seria difficoltà il Benfica. Sullo 0-0 gli ospiti hanno colpito due pali clamorosi e costruito le azioni migliori, spinti da un Barreiros in stato di grazia e sorretti da Puigbi che tra i pali ha fatto appieno il suo valore. Il Benfica ha provato due volte a portarsi avanti grazie a due gol di Diogo Rafael, ma prima Souto e poi Caio Oliveira hanno tenuto in equilibrio il match. Un infortunio di Trabal nella parte finale del primo tempo ha contentito a Souto di far sognare i numerosi supporters della "União", chiudendo il primo tempo con un risultato inatteso.
Nella ripresa, la parte "italiana" del Benfica ha guidato la rimonta. Adroher (ex Breganze) ha riportato in equilibrio il match con il gol del 3-3 e da quel momento i ritmi della partita sono diventati frenetici e lo spettacolo ha davvero preso quota dopo due semifinali caratterizzate da rigori e punizioni. La svolta della partita arriva poco prima della metà del tempo. L'arbitro francesce Bleuzen punisce con il cartellino blu uno scomposto intervento da dietro di Barreiros. Tò Neves dà in escandescenze in panchina, ma la follia si impadronisce di Souto che lancia un getto di acqua verso il tavolo ufficiale dove il terzo arbitro era l'italiano Da Prato. A quel punto, inevitabile un secondo cartellino blu che comporta una doppia inferiorità numerica. Il Benfica ne approfitta con il suo uomo più rappresentativo, Carlos Nicolia, che realizza al volo dopo un minuto di doppio powerplay. Tuttavia, l'Oliveirense non crolla: resiste ai successivi 2' di powerplay e si getta in avanti alla ricerca del gol del pareggio. Ricerca che si interrompe bruscamente a 5' dalla fine quando Oliveira, già richiamato, protesta di nuovo platealmente con Bleuzen che lo espelle a gioco fermo, lasciando di nuovo gli ospiti con l'uomo in meno. Situazione che, questa volta, il Benfica sfrutta al meglio, ancora con Adroher.
Finisce 5-3 e l'Oliveirense compie il gesto più grave e irrispettoso dell'intera Final Four rifiutandosi di ritirare la medaglia d'argento. Tò Neves scende in tribuna stampa e rilascia una sola dichiarazione ("Amo questo sport e provo vergogna per per quello che accade in questa disciplina"), lasciando intendere che la vittoria del Benfica è stata sfacciatamente favorita, e non risponde alle domande dei giornalisti.
Peccato. L'Oliveirense, alla prima finale di Eurolega della sua storia, avrebbe meritato un comportamento migliore.

UD OLIVEIRENSE - SL BENFINCA 3-5 (1st half: 3-2)
SCORERS 1st half: 14.45 D.Rafael (SLB), 15.55 Souto (UDO), 16.09 D.Rafael (SLB), 17.11 Oliveira (UDO), 18.43 Souto (UDO)
SCORERS 2nd half: 7.54 Adroher (SLB), 12.28 Nicolia (SLB), 20.25 Adroher (SLB).
UD OLIVEIRENSE: Pinho, Casanovas, Montivero, Moreira, Silva, Lopez, Oliveira, Souto, Barreiros, Puigbi. Coach: Neves.
SL BENFICA: Henriques, Neves, D.Rafael, Nicolia, Adroher, Torra, Rodrigues, T.Rafael, Rocha, Trabal, Nunes. Coach: Nunes.
REFEREES: Esoli and Bleuzen (France)
BLUE CARDS: Barreiros (11.13 2nd half), Souto (11.13 2nd half), 20.12 Oliveira (20.12 2nd half)

STARTING FIVE
UD OLIVEIRENSE: Puigbi, Casanovas, Moreira, Barreiros, Souto.
SL BENFICA: Trabal, Neves, Torra, Rodrigues, T.Rafael.