Hockey, nuovo terremoto: Novara rinuncia alla serie A1!

NOVARA
Il mondo dell’hockey novarese è pronto a vivere un nuovo “reset”: dopo una sola stagione in massima serie, l’Hockey Novara Asd è costretto a rinunciare alla partecipazione al campionato di serie A1. La notizia è stata ufficializzata dalla Lega Nazionale Hockey, attraverso un comunicato stampa che pubblichiamo di seguito.

«L’Asd Hockey Novara ha comunicato in data odierna alla Lega Nazionale Hockey la propria decisione di rinunciare a partecipare alla serie A1. Una decisione dettata dall’impossibilità di reperire le necessarie coperture economiche per affrontare la massima serie. Lnh prende atto con rammarico della situazione che si è venuta a creare, nonostante i tentativi di indicare la via da percorrere che ha illustrato in occasione degli incontri che si sono svolti presso il Comune di Novara e la Regione e successivamente con i tifosi, riunioni alle quali ha partecipato il segretario generale Cesare Ariatti. Preso atto della rinuncia, in applicazione alle procedure previste dall’articolo 15 comma C, punti 1-2 del Regolamento Gare Campionati della Fihp, Lnh avvierà il tentativo occupare il posto lasciato vacante dall’Asd Hockey Novara. Le prime società aventi diritto sono, nell’ordine, Pattinomania Matera e Hockey Thiene, rispettivamente 13a e 14a classifica dell’ultima regular season di A1. Nel caso in cui queste due società dovessero rinunciare al ripescaggio, in applicazione del punto 2 dell’articolo 15 rgc, le aventi società aventi diritto sono, nell’ordine, Pieve 010 (finalista della scorsa serie A2), Sandrigo (semifinalista di A2 e 4a in regular season) e da ultimo Pordenone 2004, semifinalista di A2 e 5a classificata in regular season».

Dopo le difficoltà palesate nel corso dell’intera passata stagione, a partire da un continuo cambio di “nocchiero” (prima Giuratrabocchetti, poi la fugace parentesi De Nardi e infine Ricci) con il direttore generale Franco Caressa alla costante ricerca di risorse economica e di appoggi istituzionali, la situazione si era aggravata sul finire della primavera, quando sembrava che non ci fossero le condizioni per iscrivere nuovamente la squadra, salvatasi brillantemente sul campo, alla serie A1. Il primo segnale in tal senso, nonostante la società avesse deciso di non mollare e portare avanti ugualmente la richiesta d’iscrizione alla serie A1, era arrivato a fine giugno, con la decisione di non prender parte alle Coppe Europee, come pure avrebbe avuto diritto il club azzurro. Troppo onerose le trasferte internazionali per un club che, al momento, non aveva sufficienti garanzie finanziarie in ottica futuro. Nelle settimane successive, il d.g. Caressa e il resto della dirigenza si sono adoperati per trovare sostegno e partnership dal territorio, evidentemente senza successo.

Si tratta, come detto, del secondo “reset” in pochi anni: dopo la retrocessione (e successiva rinuncia all’iscrizione) in A2 dell’Hockey Novara dei 30 scudetti (ai tempi della proprietà Rapetto), il Roller Novara del presidente Marcon aveva raccolto il testimone del club in serie A2, vincendo nel 2012 il campionato cadetto e conquistando, così, il ritorno in serie A1. Nel volgere di pochi mesi, però, quello che sembrava il preludio a un nuovo sogno azzurro, si è tramutato in vero e proprio incubo. Prima la “spending review” di metà stagione, con la rinuncia a campioni del calibro di Travasino e Oviedo (botti di un mercato estivo da “big” e non certo da neopromossa), per affrontare la seconda parte del campionato con una rosa fortemente ringiovanita, poi le difficoltà di fine stagione e la disperata ricerca di fondi per proseguire l’attività con una squadra ulteriormente ridimensionata (e orfana anche di bandiere del calibro di Brusa e Mastropierro). Infine, il comunicato della Lega Hockey a far scorrere, mestamente, i titoli di coda sull’avventura nella massima serie. Il futuro? L’unica speranza rimane quella di poter ripartire dalla serie B (difficilmente ci potrebbe essere margine per un posto in A2). Come, quando e con chi, però, per ora non è possibile ipotizzarlo.

Giuseppe Maddaluno