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Hockey Bassano, progetto giovani


Scritto da Bassanopiucom - Pubblicato il 25/06/2013 - 11:12

La strada prioritaria per ridurre i costi nelle società sportive passa per la valorizzazione dei rispettivi settori giovanili. I giovani cresciuti con addosso le stimmate della squadra che gli ha svezzati costano meno in termini di cartellino, stipendio e, se tecnicamente dotati, rappresentano un vero e investimento capace di dare respiro al bilancio societario. Già da alcuni anni la Geo&Tex Hockey Bassano ha intrapreso questa strada. Vediamo alcuni dei passaggi più significativi.
La crescita di ciascun atleta segue dinamiche specifiche di ogni individuo. In linea generale però la società operativamente guidata da Massimo Giudice, nella duplice veste di allenatore/dirigente, si attiene ad un percorso ben preciso: «Secondo l’esperienza che abbiamo maturato, la cosa migliore per un ragazzo che si distingue nell’under20 non è l’immediato salto in prima squadra. I passaggi che siamo soliti impostare prevedono inizialmente il conforto con il campionato di serie B. Se questo step viene assorbito bene si opta per un prestito ad una compagine di serie A2 per uno due o più campionati. E solo alla fine, se dimostrano di possedere stoffa, avviene il debutto in A1, con noi o in prestito».
A livello giovanile uno degli aspetti più importanti riguarda la crescita caratteriale dei ragazzi: «Nello sport è sconsigliabile trarre delle conclusioni affrettate. Per esempio non è detto che un ragazzo che nelle giovanili non fa benissimo sia impossibilitato dal raggiungere la massima serie perché, ad esempio, può essere protagonista di uno sviluppo fisico impressionante.
Ma c’è anche dell’altro, la componente temperamentale è fondamentale». Il tecnico approfondisce il concetto: «Nel gruppo che ha chiuso l’ultima stagione troviamo due esempi lampanti – incalza Giudice – il primo è Giovanni Zen. Nella sua fascia d’età c’erano parecchi ragazzi bravi ma di questi non è arrivato nessuno mentre Zen, pur avendo qualcosa in meno sotto il profilo tecnico, gioca stabilmente in prima squadra. A livello giovanile ci sono delle indicazioni, certo, sulla bravura di un atleta. Però poi influiscono moltissimo la volontà, la dedizione, il sacrificio. Tutte componenti che possono portare un giocatore meno bravo a diventare più competitivo di un ragazzo baciato dal talento ma poco convinto o dedito al sacrificio. L’altro esempio è James Taylor: tecnicamente non era eccelso però praticamente non usciva mai dalla pista. Perché riusciva a condire le sue prestazioni con una forza d’animo cose che altri anche più forti di lui non riuscivano a dare».

Marco Polo

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Bassano,
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