«Non chiamatemi Gaston, per l´amor del cielo, io sono per tutti Tonchi. Se in famiglia mi chiamano Gaston è perché c´è qualche problema o vuol dire che ho combinato qualche guaio». Sì, ma perché Tonchi? «Mia sorella più piccola non riusciva a pronunciare Gastone, gli usciva sempre e solo Tonchi, che così è diventato il mio nome a tutti gli effetti». Gaston De Oro, è l´ultima faccia da gol del Geo&Tex: dopo averlo martirizzato ai playoff con la casacca del Valdagno con cui ha intascato uno scudo al primo giro, qui hanno capito che era più conveniente averlo tra gli amici piuttosto che sull´altra sponda. Alla Recalac l´hanno probabilmente sbolognato con troppa frenesia, specie adesso che è di passaporto italiano, ma col titolo tricolore nel bisaccino e due sultani come Sergio Silva e Pedro Gil in arrivo, ad alzare il ditino del dissenso si passa per dei pirla. Dunque De Oro, 42 sigilli solo in campionato, 16 graffiati nei playoff dove ha fatto a fette chiunque (6 peri solo nel barrage coi giallorossi), a 25 anni è pronto per il decollo. «Bassano è la squadra che mi ha voluto più di ogni altra - rivela l´argentino naturalizzato che simpatizza per i San Antonio del connazionale Ginobili nella NBA - si sono mossi già ad aprile e io gli ho rimandati a fine torneo perchè volevo concentrarmi sul campionato. Poi, a bocce ferme abbiamo concluso felicemente».
Biennale per il puntero, uno che sa già cosa deve fare. «A Valdagno, mi muovevo a fianco di Nicolìa in prima linea, a Bassano troverò Miguel Nicolas al centro dell´attacco e non credo che i miei compiti da ala e da spalla offensiva mutino granchè. Devo ancora parlare con Giudice. Però tendenzialmente sarei un giocatore che predilige svariare su tutto il fronte d´area, quest´anno è stato Vanzo a chiedermi di giostrare di più sottoporta. Non prometto nulla se non il fatto che lavoreremo per fare ancora bene in Europa in Coppa Cers e per arrivare più lontano possibile nei playoff. Nicolas, Ambrosio, Taylor, Zen, Cunegatti, la squadra è forte e può crescere ancora. Lo screzio con Taylor ai tempi del Breganze? Acqua passata. Anzi, chiederò di andare a vivere nella sua stessa abitazione - sorride - alla peggio dormirò col caschetto, non si sa mai...». Nel frattempo Bassano si muove sottotraccia anche per Josi Garcia, 27 anni, argentino del Breganze. Ma tutto è legato alle convocazioni azzurre di fine luglio: se il cittì Mariotti chiama Ambrosio e Nicolas rendendoli di fatto italiani, qua potranno spendere un altro visto per Garcia. E il difensore? Per ora nisba, ma Peripolli e Panizza sono quasi fuori.
V.P.