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FORTE DEI MARMI CAMPIONE D'ITALIA 2014-2015


La formazione versiliese conquista il secondo scudetto consecutivo battendo nella quinta e decisiva gara di finale il CGC Viareggio per 7-2. Decisivi un incontenibile Gil (tripletta) e la doppietta di Verona nella ripresa.

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Scritto da Redazione - Pubblicato il 26/05/2015 - 22:39 - Ultima modifica 18/06/2015 - 09:33

Foto Marzia Cattini

Lo scudetto resta dov'è e per il secondo anno consecutivo è la Versilia a vestirsi di tricolore. Il Forte dei Marmi, alla fine, ha fatto prevalere le sue ragioni e il cuore del CGC Viareggio non è bastato a colmare la differenza tecnica tra le due squadre che in gara 5 ha fatto la differenza. Gara 5 di finale scudetto è finita 7-2 per i campioni d'Italia in carica, riconfermati nel titolo dalla coppa consegnata dal Presidente FIHP Sabatino Aracu.
La squadra di Valverde (che qualcuno ora non disdegnerebbe di confermare alla guida tecnica dei rossoblù se non ci fosse già un accrodo fatto con Bresciani) ha interpretato alla perfezione la partita deicisiva per lo scudetto. Come in gara 1 e in gara 3, il Forte dei Marmi ha vinto innanzitutto perchè ha difeso molto bene, portando più volte il CGC Viareggio al limite dei 45" e limitando i rischi corsi da Stagi. Questa volta nè la classe di Mirko Bertolucci, nè l'estro di un Montigel meno brillante del solito, nè l'entusiasmo dei giovani bianconeri ha potuto fare la differenza.
Differenza che, al contrario, ha fatto Pedro Gil. Quella di martedì sera non è stata la sua migliore partita in Italia, così come quello appena finito non passerà alla storia come il suo miglior campionato nel nostro Paese. Ma è fuori discussione che quando i suoi gol contano, Pedro Gil risponde sempre presente. La rete dell'1-0 al 7' del primo tempo vale, da sola, il prezzo del biglietto. Le sue doti di grande equilibrista e la sua eccellente tecnica gli hanno consentito di mettere il Forte dei Marmi sulla strada in discesa per lo scudetto. Se non lo avesse fatto in quel momento, la sua squadra sarebbe forse andata nel pallone (come già successo in questa serie di finale di fronte alle difficoltà a fare gol).
Il Forte ha reso pan per focaccia al CGC, ricalcando a parti invertite il copione di gara 4 e trovando prima con Motaran e poi ancora con Gil le reti per il 3-0 con cui si è andati all'intervallo. Nella ripresa, la finale scudetto ha raccolto un'altra firma importante: quella di Alessandro Verona, autore di una doppietta nel momento più delicato del match. Il gol del 4-0 a inizio ripresa sembrava proprio quello dello scudetto, sufficiente a tramortire un CGC già in affanno. E invece due zampate di Muglia e Mirko Bertolucci ripiombavano il PalaForte nella paura che ha attraversato tutta la seconda parte di questa stagione: quella di non farcela nemmeno questa volta. Il gol della sicurezza lo ha regalato proprio Verona, dando il via ai festeggiamenti per uno scudetto pianificato e conquistato, capace da solo di salvare la stagione, o almeno di annegarla nella gioa irrefrenabile che solo uno scudetto può regalare.
Il paradosso di questa finale scudetto è che non c'è uno sconfitto. Non si può definire tale il CGC Viareggio che chiude la stagione senza nulla in bacheca, ma dopo una straordiaria performance sportiva che lo ha visto protagonista fino all'utlimo sia in coppa Italia che in campionato. Alessandro Bertolucci ha vinto la sia prima sfida nel ruolo di allenatore imponendo all'attenzione dell'hockey nazionale una squadra con un bel futuro davanti che il prossimo anno riporterà l'hockey viareggino in Eurolega. E soprattutto ha vinto l'hockey su pista, capace di infilare quattro "sold out" in 15 giorni di gare (che sarebbero tranquillamente stati cinque), ma che ha portato al centro dell'attenzione e del ridicolo l'assurda "scorciatoia" dei palasport chiusi dalle prefetture senza reali motivazioni, creando le premesse per affrontare e risolvere il problema sia a livello locale che nazionale.

Parole chiave: Serie A1, Play Off, Finale, Gara 5, Forte dei Marmi,
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