FOLLONICA
«È arrivato il momento di dare un figlio allo storico scudetto del 1981». Sono le parole di Giancarlo Fantozzi, maremmano doc ma vecchio cuore giallorosso, che subito dopo il fischio finale di gara-1 dei quarti di finale dei play off persa dall’Amatori a Follonica si presenta negli spogliatoi per salutare Pino Marzella, spesso rivale dei giallorossi nei primi anni Ottanta e capocannoniere con la maglia della Reggiana proprio nella stagione dell’Amatori tricolore.
«Hai perso la voce, mi sembri Antonio Conte - attacca l’ex centro giallorosso, tifoso juventino, rivolgendosi all’attuale tecnico della formazione lodigiana -. Ho visto un Amatori sottotono che non è riuscito a far valere la sua superiorità tecnica. A Lodi sarà tutt’altra storia. A Follonica è andata così, ma c’è il ritorno e la qualificazione non penso sia in dubbio».
Fantozzi a trent’anni di distanza dalla sua esperienza in riva all’Adda non nasconde il suo amore per l’Amatori: «Mi auguro che i giallorossi possano ripetere nei play off quanto fatto nella regular season. Ai miei tempi non c’erano i play off e l’Amatori vincendo la stagione regolare sarebbe stato campione. Ora però è cambiato tutto, ma l’Amatori può farcela comunque: bisogna battere il Viareggio. Lodi è sempre rimasta nel mio cuore e merita da anni il bis tricolore. Noi purtroppo sfiorammo solo l’impresa con quella partita di Vercelli che ancora ricordo amaramente: uscii dalla pista nel finale per un fastidio e Daniel Martinazzo a pochi secondi dalla fine soffiò la palla a Rizzitelli e defilandosi superò Ricci con un tiro incredibile che si insaccò tra palo e portiere. Poi nello spareggio tricolore di Viareggio il Vercelli dimostrò di avere più gambe e vinse quello scudetto, ma il nostro rammarico fu enorme».
Poi “Fantomas”, così era soprannominato in città, si abbandona ai ricordi: «A Lodi ho passato gli anni migliori della mia carriera sportiva. Ai tempi rifiutai tante offerte importanti, tra le quali anche quelle del Novara, ma feci una scelta di vita. In riva all’Adda ho lasciato tanti amici ed è nata mia figlia Chiara, che adesso ha 29 anni. Le emozioni del “Revellino” resteranno per sempre nella mia mente, così come il suono di quella tromba dei vecchi ultras che faceva venire i brividi. Ho visto che la passione per l’hockey non si è mai spenta: anche oggi l’Amatori è la squadra con il pubblico migliore in Italia».
Fantozzi ora allena la formazione di Serie B del Follonica e ha una passione particolare per i giovani: «Mi diverto seguendo le squadre giovanili e do una mano a questa società che sta cercando di riorganizzarsi dopo gli anni d’oro. “Mi” figlio Andrea - racconta con inconfondibile accento toscano - ha 15 anni, gioca come attaccante e ha avuto anche un’esperienza nelle giovanili della Nazionale. È un mancinaccio con un tiro potentissimo... mi ricorda qualcuno che porta lo stesso cognome».
Mario Raimondi