PRATO
Poche presenze, pochi minuti, zero gol in campionato. E un bel po’ di delusione derivante dalla prima parte di stagione a Prato. Paolo D’Attanasio, 24enne figlio del presidente giallorosso Fulvio, è approdato quest’estate alla corte di mister Enrico Bernardini voglioso di mettersi in discussione dopo l’avventura positiva con il Manchester Roller Hockey l’anno precedente in Inghilterra. Il Prato in questa stagione è stato indicato da molti come la vera rivelazione del campionato dopo il Forte dei Marmi di Roberto Crudeli, grazie ai 13 punti (in 11 giornate) che lo proiettano in una tranquilla posizione di metà classifica alla pari con il Follonica.Una squadra impostata però per lo più sugli stranieri, visto che oltre al portiere veneto Dal Zotto, per il resto Bernardini si affida soprattutto all’italoargentino Samuel Amato, al cileno Carmona e agli argentini Solera e Fabrega. Così rimane poco spazio per gli italiani Chemello, Bertoldi, Caciagli e appunto D’Attanasio.
E dire che per l’attaccante lodigiano la stagione non sembrava essere iniziata poi tanto male, perché nei primi turni di Coppa Italia Paolo D’Attanasio aveva fatto registrare qualche buona prestazione nel primo girone e poi anche due reti nel raggruppamento di semifinale contro il Thiene.
«Sì, ero molto contento dopo quel periodo perché sembrava andare tutto per il meglio - commenta l’ex giocatore dell’Amatori -, ho fatto qualche buona prova e anche un paio di gol, quindi l’avventura sembrava incominciare nel migliore dei modi. Poi però una volta iniziato il campionato ho giocato sempre di meno e la cosa obiettivamente comincia a pesarmi un po’».
La delusione è aumentata anche in considerazione del fatto che il ragazzo arrivava in Toscana forte del grandissimo entusiasmo provocato dall’esaltante avventura vissuta a Manchester, dove in un campionato seppur qualitativamente molto più basso di quello italiano era riuscito a mettersi in mostra: «Sono tornato in Italia perché sentivo che l’avventura in Inghilterra mi era parecchio servita - spiega -, sia a livello fisico che mentale. Ero molto carico e convinto: poi la società ha tesserato parecchi altri attaccanti e diciamo che la concorrenza si è fatta spietata».
Parole che lascerebbero presagire a nuovi scenari, visto che proprio in questi giorni si è riaperto il mercato dei trasferimenti: «Assolutamente no, almeno fino a fine stagione rimarrò qui a Prato, questo è sicuro. Anche perché sto frequentando una scuola di fotografia a Firenze che mi impegna durante la settimana e quindi al tempo stesso voglio portare a termine questa accademia. Cercherò di sfruttare al massimo questa seconda parte di stagione hockeistica per ritagliarmi qualche altro spazio». L’impressione è però che la passione di D’Attanasio per l’Inghilterra e per Manchester non si sia affatto sopita: «Ho trascorso un periodo bellissimo lo scorso anno e non è escluso che io possa tornarci in futuro - conclude “Paolino” -, in fondo è un ambiente che amo, uno stile di vita bellissimo. Vedremo».
Aldo Negri