Dove si giocherà la “final eight”? I termini per l’offerta sono scaduti ma il Cerh non dà ancora notizie
Dove si giocherà ancora non si sa. Aleggia una sorta di mistero attorno all’organizzazione della prossima “final eight” di Eurolega che si terrà dal 24 al 27 maggio. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto sabato scorso ma il Cerh, il comitato europeo di hockey su pista, ancora non ha comunicato niente di ufficiale.
Un silenzio che lascia presagire qualche intoppo: «Ad oggi (ieri per chi legge, ndr) non abbiamo ancora avuto alcuna comunicazione ufficiale in merito - la dichiarazione di Cesare Ariatti, segretario della Lega hockey italiana -, staremo a vedere».
Dopo che l’Amatori si era chiamato fuori, le principali indiziate per ospitare il concentramento erano le portoghesi Lisbona e Oliveira de Azemeis. Ma visto che un vincitore ufficiale dell’asta ancora non c’è, gli scenari potrebbero essere questi: o non sono state ricevute offerte, oppure quelle arrivate al Cerh non hanno raggiunto la soglia economica minima richiesta.
E quindi? Senza una sede ufficiale all’apertura delle buste, potrebbe esserci una proroga dei termini temporali di presentazioni delle offerte, con soglie minime modificate al ribasso. Spostare il termine di presentazione delle domande dopo l’ultimo turno dei gironi di Eurolega del prossimo 14 aprile potrebbe agevolare quelle società ancora non matematicamente qualificate come lo stesso Benfica oppure Viareggio, Candelaria, Valdagno, Liceo La Coruña, Porto o Vic. Abbassare la quota economica minima richiesta invece potrebbe ingolosire qualcuno. A questo proposito la posizione dell’Amatori sembra ancora piuttosto fredda: a preoccupare il patron Fulvio D’Attanasio infatti non era il solo aspetto economico, ma anche i divieti di trasferta delle altre italiane e la pressione sulla squadra in un momento cruciale della lotta scudetto.