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De Gerone (Trissino): "Stravolta la nostra preparazione, è una stagione regolare?"


Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera di Mirco De Gerone che descrive i problemi creati alla preparazione della sua squadra dalle due partite "impreviste" con Sarzana e Giovinazzo.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 11/04/2014 - 10:36 - Ultima modifica 15/04/2014 - 19:37

Dopo qualche giorno di riflessione sento il desiderio di sottoporVi un pensiero che faccia riflettere su quanto successo alla mia squadra in quest'ultimo periodo. Il tutto deve essere letto sotto il profilo tecnico e senza voler fare della sterile polemica. Io non sono un "politico", non mi interessa farlo, cerco di fare il tecnico nel miglior modo possibile e soprattutto commettendo meno errori possibili, il mio compito si ferma qui. Ma non posso sorvolare su dei dati di fatto secondo me poco contestabili che stanno penalizzando molto la mia squadra.
I miei ragazzi, con la ripetizione della partita del 12/04 a Giovinazzo e l'ultima partita di campionato martedì con il Valdagno, disputeranno 7 partite di campionato in un mese giusto. Tenete conto che le due partite recuperate sono in trasferta e nel dopo Sarzana (tra l'altro recuperata di martedì con quasi tutti costretti ad andare al lavoro la mattina seguente) abbiamo già pagato dazio fisicamente e mentalmente nella partita di Prato giocata il sabato successivo. Aggiungiamoci anche il fatto che siamo stati avvisati del recupero di Giovinazzo 5 giorni prima della gara stessa, mandando all'aria tutta la programmazione che avevamo preparato per affrontare i play off al meglio. Eh si, a qualcuno, che non si cura degli aspetti tecnici e soprattutto non li rispetta, sembrerà strano, ma a Trissino lavoriamo così, programmiamo in base agli impegni previsti.
Tutto questo ci costringerà a partecipare senza grosse pretese alle gare che affronteremo da qui in avanti. L'impegno e lo spirito di sacrificio ai miei uomini non manca, tant'e' che abbiamo raccolto punti e vittorie sul campo in partite dove eravamo dati per sfavoriti. Perciò non cercheremo alibi e rispetteremo qualsiasi risultato dettato dal campo.
Qualcuno potrebbe facilmente contestarmi il fatto che anche chi gioca nelle coppe europee ha fatto delle partite in più rispetto al resto delle altre squadre. Certamente; ma volendo, a inizio stagione ha avuto la possibilità di poter allestire una rosa che lo prevedeva e, fatto non secondario, ha potuto programmare la preparazione e le sedute di allenamento con un buon margine di tempo ed in base ad un calendario ben definito.
Per la partita di sabato ho deciso di rinunciare anche al nostro giovane atleta Giovanni Clodelli che precedentemente avevo autorizzato ad aggregarsi alla nazionale dell'amico Tommaso Colamaria per il raduno in preparazione della coppa Latina. Mi sono preso tutte le responsabilità del caso nei confronti dei suoi compagni e della mia società, non me la sono sentita di penalizzare per responsabilità non sue il ragazzo; non lo merita, so cosa vuol dire per un giovane della sua età vestire la maglia della nostra nazionale in un torneo così affascinante e prestigioso. Vi invito a non tirarmi in ballo in polemiche sul regolamento o altro, sarebbe per me fin troppo facile chiudere la bocca a qualcuno su tutto quello che abbiamo visto in questa stagione, tantomeno tra nord, sud, centro o altro che non riguardi il campo.
Ho molta stima, ma soprattutto un rapporto di amicizia con quasi tutti giocatori e tecnici, in attività e non. E a riguardo, in maniera specifica e non casuale, anche il Sarzana ed il Giovinazzo so che lavorano professionalmente e duramente ogni giorno per ottenere risultati che i loro tifosi giustamente si aspettano. Specie Giovinazzo è una società che fa parte del nostro patrimonio hockeystico con un pubblico che, come in poche altre piazze italiane, ci fa veramente sentire uno sport di serie A. Il mio scritto non vuol essere un atto di accusa ma un invito a migliorare il nostro sport perché, per chi come me si confronta giornalmente anche in ambito lavorativo con persone di altre discipline, siamo visti come una specie di "Giochi senza Frontiere" con l'aggravante che per noi le regole sono a dir poco "adattabili", in breve abbiamo credibilità pari a zero e questa sensazione la stanno purtroppo avendo anche i pochi sponsor appassionati.
Per quanto riguarda gli arbitri mi limito a dire che per la maggior parte di loro ho profonda comprensione e stima, non sono chiamati certamente ad un compito facile. Urge un confronto privo di polemiche, specie su casi personali, serio e costruttivo, ascoltando anche le loro rimostranze.
Certo non si può dire che ho il dono della sintesi ma mi premeva condividere cosa sta vivendo in questa stagione la mia squadra, comprendendo che anche qualche altro mio collega avrebbe il desiderio e il diritto di fare altrettanto.
Chiudo ponendoVi un quesito: Possiamo parlare della stagione 2013/2014 come una stagione regolare ?
Grazie per l'attenzione.

Mirco De Gerone
Allenatore GS Hockey Trissino

Parole chiave: Serie A1, Giustizia Sportiva,
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