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«Cori beceri, isoleremo i responsabili»


Caso Oviedo, D’Attanasio conferma che l’Amatori non farà ricorso. Gli ultras smentiscono di aver proferito frasi contro la figlia defunta del portiere del Valdagno.

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 03/04/2012 - 10:28

LODI
«Ci sono cose più importanti dello sport, anche se si è sul fil di lana per vincere un campionato». Il presidente dell'Amatori Fulvio D'Attanasio usa il pugno di ferro in casa giallorossa e decide di non fare ricorso contro la sentenza del giudice unico della Fihp Marcello Bicini, che giovedì ha comminato mille euro di ammenda alla società e la diffida di squalifica del “PalaCastellotti”. Una sentenza arrivata a causa di cori offensivi che i tifosi giallorossi avrebbero pronunciato all'indirizzo della figlia defunta del portiere valdagnese Juan Oviedo, durante Valdagno-Amatori dello scorso 20 marzo.
Il presidente della società veneta Paolo Centomo nei giorni scorsi ha contribuito ad aggiustare il tiro di un referto non propriamente calibrato sulla situazione: «Più che un coro si è trattato di quattro o cinque individui che a fine partita hanno urlato frasi spiacevoli all'indirizzo di Juan».
Il portiere argentino nel febbraio 2010 aveva infatti perso mamma e figlia in seguito a un incidente stradale in Argentina: «Proprio perché non mi sento di dare ulteriore rilievo a una situazione così negativa - tuona D’Attanasio -, non porterò avanti nessuna azione nei confronti della federazione e dei provvedimenti comminati all'Amatori. Questo dev'essere un segnale forte, con il quale la società prende assolutamente le distanze da quanto successo e anzi, se riuscirà a individuare chi sono queste tre o quattro persone, le allontanerà dal palazzetto di Lodi in qualsiasi forma e modo. Voglio che il gesto di non fare nessun ricorso dimostri la nostra posizione ferma, la società condanna il comportamento di tre o quattro scriteriati, perché di questo stiamo parlando. Non tolleriamo queste provocazioni ed è giusto che tutti sappiano che accetteremo qualsiasi squalifica anche penalizzante per la squadra o per la società in caso di offesa verso la memoria di persone che non ci sono più».
La situazione, esplosa solo giovedì scorso a nove giorni di distanza dalla partita Valdagno-Amatori, ha colto di sorpresa il presidente: «Ho seguito la partita in televisione e nessuna immagine o reperto sonoro mi ha messo in condizione di immaginare una cosa del genere. A fine gara ho subito chiamato i nostri dirigenti per sapere se tutto fosse andato per il meglio e non c'era nessun segnale che indicasse una situazione come quella poi scritta sul referto. Quando poi ho letto la sentenza ci sono rimasto malissimo perché mi sento due volte coinvolto: prima di tutto perché ho portato io i nostri tifosi a Valdagno, sono io che mi sono mosso per riaprire le porte del “PalaLido”, generando quindi tutta questa situazione, e poi perché nessuno mi aveva prospettato una situazione di questo tipo. Ho subito parlato con il presidente del Valdagno e lui conferma che si è trattato di tre o quattro tifosi, non di più: una situazione estemporanea, di fine partita, non generata dal tifo ma da qualche individuo che bisogna cercare in qualsiasi modo di isolare. Come presidente e come società abbiamo rispetto per le persone, soprattutto per quelle di giovane età che rappresentano il futuro, anche per una realtà come la nostra, abbiamo rispetto per la vita in ogni sua forma e per il valore che essa rappresenta. Quindi mi scuso nei confronti del portiere del Valdagno e ringrazio la società veneta per la vicinanza dimostrata in questi giorni».
Intanto anche la tifoseria, attaccata mediaticamente da più parti, si è riunita nel week end per visionare video e audio del match: “Gli ultras del Lodi - si legge in un comunicato -, accusati di cori beceri nei confronti della figlia di Juan Oviedo scomparsa in un tragico incidente, smentiscono categoricamente che tali cori siano mai stati cantati”. “Non ci sentiamo in dovere di chiedere scusa a nessuno - prosegue il testo -, ciò nonostante noi stessi ci assumeremo l'impegno di verificare se qualche “cane sciolto” possa aver proferito tali frasi».

Aldo Negri

Parole chiave: Amatori Lodi, Serie A1, Fulvio D'Attanasio, Giornata 22, Commento,
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