Questa volta non sarà una squadra spagnola ad alzare la Coppa di club più importante. Già questa è una notizia: i successi non spagnoli in coppa dei Campioni sono una rarità e da quando c'è l'Eurolega (o Champions League) è accaduto una sola volta, quando ha vinto il Follonica.
Ancora più clamoroso è che a cadere sia stato il Barcellona, unanimemente ritenuto il grande favorito di questa Final Four: per il suo valore intrinseco, ma anche e soprattutto per la cavalcata blaugrana seguita al cambio di allenatore. Invece il Barcellona ha steccato clamorosamente la partita più importante della stagione, permettendo a un Benfica tutt'altro che trascendente di restare in partita e di piazzare le zampate decisive nei momenti topici della partita.
Diciamolo chiaramente: Barcellona-Benfica non è stata una di quelle partite che si ricorderanno negli anni a venire. Forse ci ricorderemo dei fatti di cronaca che l'hanno preceduta, con parapiglia sugli spalti e fin dentro la pista tra i tifosi del Benfica, quelli del Porto e il servizio di vigilanza del palasport. Nel primo tempo molti errori, tante palline perse da entrambe le parti, tiri fuori dallo specchio a non finire e un buon numero di falli inutili: tutto quello che fa a cazzotti con l'hockey spettacolo. In questo brodo il Benfica ha costruito subito il suo vantaggio e lo ha difeso fin quasi alla fine del primo tempo, quando il Barcellona (che nella prima frazione ha dominato) ha trovato l'1-2 per ribaltare il risultato. Nella ripresa, però, la squadra catalana non è mai riuscita a chiudere. Pur restando sempre in vantaggio ha tenuto in vita un Benfica nettamente inferiore, che solo a tratti e quasi sempre in contropiede è riuscito a rendersi pericolso. A 3 minuti e mezzo dalla fine i blaugrana hanno fatto quello che non fanno mai in queste occasioni: Torra ha fallito il colpo del KO e il Benfica ne ha approfittato: Lopez ha sbagliato la punizione di prima a 1' dal termine, ma ha trovato il gol del pareggio in girata a 43" dalla sirena.
Nei tempi supplementari non succede quasi nulla fino all'ultimo dei 10' di extra time. Con una invidiabile dose di sangue freddo, Da Prato pesca in fallo Carlos Lopez e lo espelle, mandando Torra sul dischetto per il possibile golden gol. Non solo il catalano sbaglia, ma il Barcellona non sfrutta il minuto di superiorità numerica per vincere (ma adesso il Benfica ci crede e lotta centimetro per centimetro). Si va ai rigori e come spesso accade i valori si ribaltano. Il portiere del Benfica Henriques si esalta, i suoi compagni pure; i gol portoghesi portano la firma di Abalos e Coy, mentre il Barcellona si scopre debole dal dischetto dove segna solo Ordeig.
Troppo poco, e gli spagnoli vanno a casa.