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Bulgarelli (FIHP): "Stagione regolare, ma serve più collaborazione per evitare errori"


Il Consigliere Federale Marcello Bulgarelli risponde a De Gerone e rilancia: "Chiediamoci cosa abbiamo fatto per evitare che gli errori degli arbitri portassero alla ripetizione delle partite".

Scritto da Redazione - Pubblicato il 11/04/2014 - 10:39 - Ultima modifica 15/04/2014 - 19:37

La lettera di Mirco De Gerone (ma anche molti interventi apparsi in questi giorni sul forum e diverse telefonate fatte e ricevute sull'argomento) mi spingono ad intervenire, nella mia veste di Consigliere Federale, su alcune argomentazioni.
Non entrerò nel merito degli effetti di quanto sta accadendo sulla preparazione del Trissino: mi scuserete, ma non ne ho le competenze. Rispondo però con la massima convinzione alla domanda finale: la stagione 2013-2014 è regolare? La mia risposta è un sì senza nemmeno un velo di dubbio.
Regolare è tutto quello che si svolge secondo le regole stabilite. E allora, citando i casi a tutti noti vi chiedo:
1. Sarebbe stato regolare, a fronte di un accertato errore tecnico con chiara influenza sul risultato finale, non far ripetere Sarzana-Trissino e insabbiare il caso?
2. Sarebbe stato regolare, a fronte di un accertato errore tecnico con chiara influenza sul risultato finale, non far ripetere Giovinazzo-Trissino e insabbiare il caso?
3. Sarebbe stato regolare, a fronte del lodo Mariotti emesso da un organo riconosciuto da FIHP, fare finta di niente e insabbiare il caso?
Mi fermo qui, perchè mentre scrivo non è ancora arrivato a conclusione il procedimento avviato dall'AS Viareggio sul caso Rodriguez.

La Giustizia Sportiva è parte integrante del mondo dello sport, ma quando si arriva a una sentenza, significa che prima si è verificato un problema. La domanda che faccio io è questa: il nostro sport perde credibilità perchè gli organi di giustizia emettono sentenze, o piuttosto perchè tutti noi creiamo le condizioni perchè si generino errori?
Faccio esempi molto pratici (e, me ne scuso già in partenza, molto poco diplomatici) sui alcuni dei casi precedenti.
1. Sarzana-Trissino. Quando il signor Bonuccelli ha deciso, sbagliando, di non far battere la punizione per il decimo fallo del Sarzana, che cosa hanno fatto le due squadre (i loro atleti, i loro dirigenti, i loro allenatori) per aiutare l'arbitro a non commettere quell'errore?
2. Giovinazzo-Trissino. Quando i signori Tartarelli e Strippoli non hanno estratto il cartellino rosso nei confronti di De Gerone e Pallares, cosa hanno fatto le due squadre per aiutare gli arbitri a non commettere quell'errore?
Faccio presente che, per quegli errori, Bonuccelli, Tartarelli e Strippoli sono stati sospesi per 90 giorni. Chi oggi si lamenta delle troppe partite giocate in poco tempo o dei costi che ripetere le trasferte comporta (costi di cui, sia detto per inciso, si fa carico FIHP anche se non ne avrebbe obbligo) ha provato, sul campo, ad approfittare degli errori degli arbitri. Non è un comportamento irregolare (per quanto eticamente molto discutibile e, purtroppo, molto diffuso), ma comporta il rischio di invalidare la partita. Se si adotta quel comportamento, si accettano implicitamente tutti i rischi del caso, compreso quello di dover ripetere la partita.

Infine, invito tutti a non cedere al facile autolesionismo che porta a pensare che non siamo uno sport credibile perchè ci sono squalifiche, penalizzazioni, ripetizioni di partite o polemiche sugli arbitraggi. Basta guardarsi intorno per capire che in Italia più o meno tutte le discipline hanno problemi simili. Del resto è normale che sia così fino a quando non si entra nell'ottica (molto lontana dalla cultura italiana) che una corretta gestione di una disciplina sportiva la si fa tutti insieme (giustizia sportiva, arbitri, atleti, tecnici e dirigenti) e non per squadre contrapposte, con giustizia e arbitri ad applicare con fatica le norme e tutti gli altri a fare tutto il possibile per eluderle.

Marcello Bulgarelli
Consigliere Federale FIHP

Parole chiave: Serie A1, Giustizia Sportiva,
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