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Breganze punta sulla tradizione: col Forte sempre cose buone


I rossoneri sono la bestia nera dei campioni d'Italia che hanno eliminato dall'Eurolega e a cui hanno soffiato la Supercoppa Italiana. Assenti Torner, Dal Santo e forse Stagi, ma non mancherà lo spettacolo.

Scritto da Fausto Pozzan - Pubblicato il 13/11/2015 - 17:00 - Ultima modifica 14/11/2015 - 22:32

Big match a Breganze per sabato 14 novembre, settima di andata. Si sfidano il Forte dei Marmi, solo al comando con 16 punti e il tricolore sul petto, e la terza in classifica, il Breganze, vincitore uscente della coppa Italia e della Supercoppa italiana, conquistata proprio battendo i versiliesi in casa loro lo scorso 26 settembre.
Al di là dei probabili propositi di rivincita dei campioni d’Italia si tratta di una sfida al vertice molto attesa. Quelle tra Breganze e Forte dei Marmi, ormai da almeno un paio d’anni, sono partite con sempre qualcosa d’importante in palio. Lo scorso anno, ad esempio, il Forte ha primeggiato in campionato ma è stato battuto, ed eliminato, dal Breganze in Eurolega.
Entrambe le squadre non sono al meglio: al Forte mancherà Torner, squalificato, e probabilmente il portiere Stagi, infortunato, ben sostituito peraltro nell’ultimo turno dal giovane Mattia Verona. Al Breganze, che ha vinto una partita difficile nel posticipo di Cremona, mancherà Dal Santo, vittima di un infortunio in allenamento alla mano sinistra.
Al di là delle assenze i presupposti per vedere una bella partita ci sono tutti. Il Forte dei Marmi è uno squadrone, costruito per primeggiare in Italia e in Europa: atleti esperti e capaci, dotati di un gran tiro dalla distanza come Orlandi e Davide Motaran, attaccanti di valore dalle giocate imprevedibili come Pagnini e Cancela. E poi c’è Pedro Gil, fino ad un paio d’anni fa considerato unanimemente il più forte atleta al mondo e sempre vincitore dello scudetto da quando è in Italia. In panchina poi c’è un tecnico preparato ed esperto come Gigio Bresciani.
Il Forte dei Marmi ha il migliore attacco (35 reti fatte) e la miglior difesa (14 reti subite). Il Breganze, terzo in classifica a 11 punti assieme a Trissino, Follonica e Matera, ha il terzo attacco del torneo (28 gol) e la terza difesa (15) alle spalle del Forte e del Lodi, che è secondo a 12 punti. Insomma i numeri, mai come in questo, caso riflettono effettivamente il valore delle squadre.
Al di là delle cifre il Breganze, se vuole fare risultato, deve giocare una gara di grande intensità difensiva e deve saper ragionare in attacco, proponendo scelte razionali nelle giocate e negli schemi. E' essenziale che la squadra rossonera sappia variare le conclusioni, sia da sotto porta che da lontano, per non risultare prevedibile e, comunque, per non essere costretto a forzare il gioco al fine di evitare di esporsi alle micidiali ripartenze versiliesi.
Occorrerà insomma una gara intelligente, come vuole il tecnico De Gerone, che, con grande competenza, ha sin qui condotto la squadra, ma i rossoneri dovranno anche saper cogliere il momento in cui dare tutto fino all’ultima energia. Peccato per l’assenza di Stefano “Bomba” Dal Santo: ma la classe e l’abilità di Gnata, l’eleganza di Mattia Cocco, la fantasia e la velocità del fratello Giulio, l’estro e le qualità di Alvaro Gimenez (ex della sfida), la dinamicità e la carica agonistica di Tonchi De Oro, la freddezza e la determinazione di Teixido, la voglia di aiutare la squadra e la fisicità di Pippo Compagno, assieme alla grande carica degli altri ragazzi della panchina, il portiere Zanin e i giovani, Costenaro e Manzardo nell’occasione, rappresentano più di una speranza.

Parole chiave: Serie A1, Giornata 7, Breganze, Forte dei Marmi,
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