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Breganze beffato nel finale a Trissino, primo KO della stagione


I rossoneri passano per primi, rimontano a inizio ripresa il vantaggio del Trissino, poi non chiudono la gara e nel finale vengono trafitti dal decisivo gol di Greco. Proteste per qualche decisione arbitrale contestata.

Scritto da Fausto Pozzan - Pubblicato il 14/11/2016 - 09:51 - Ultima modifica 19/11/2016 - 10:25

Non sono bastate, stavolta, la prima doppietta di Oriol Vives, la rete di Alvaro Gimenez, sempre a segno in tutte le gare disputate sinora e, ancora una volta, la buona prova di Bruno Sgaria tra i pali. Questa volta la trasferta di Trissino non ha portato punti in classifica e, anzi, è arrivato il primo stop, con i padroni di casa che sono stati più bravi a sfruttare le occasioni che il match ha loro offerto e, forse, si può dire che hanno cercato e voluto, più del Breganze, i tre punti. Sicchè la vittoria della squadra allenata da Dario Rigo ci può senza dubbio stare, valutato con il giusto senso critico l’intero incontro. Dopo di che, ma solo a onor di cronaca, c’è da dire che alcune decisioni arbitrali della coppia Carmazzi-Parolin hanno destato più di qualche dubbio.
E' bene, però, che il Breganze non si aggrappi al rendimento della coppia arbitrale per tentare di giustificare una sconfitta che va invece accettata, metabolizzata e analizzata con razionalità e senza drammi riflettendo serenamente sugli errori commessi. Anche perché, in un calendario che non conosce pause, tra tre giorni c’è alle porte un’altra trasferta, quella di Cremona, se possibile ancora più ostica di quella trissinese, non fosse altro per il fatto di dover affrontare a domicilio una squadra affamata di punti salvezza su una pista dal fondo particolare.
Venendo alla cronaca della partita di Trissino, il Breganze sembrava poter imprimere subito la sua impronta sulla gara con la bella rete, dopo meno di 4 minuti, di Oriol Vives; ma la squadra di casa rimediava subito con il rigore di Ghirardello, ex della sfida, che batteva Sgaria con un’esecuzione impeccabile. Dopo poco più di sei minuti un episodio molto contestato dai rossoneri: l’espulsione temporanea di Stefano Dal Santo, reo secondo la coppia arbitrale di aver spostato volontariamente la porta. Ai più è parso non ci fosse affatto l’intenzione, da parte del giocatore rossonero numero 53, di commettere questa infrazione. Il Trissino sfruttava con Oruste il power play e il giocatore argentino si ripeteva al quindicesimo con un tiro da lontano che, deviato, superava Sgaria proprio nel momento in cui la squadra rossonera sembrava stesse prendendo i giusti ritmi con le rotazioni operate da mister Belligio che inseriva Giovanni Zen e Romeo D’Anna ad alternarsi ai primi quattro di movimento e cioè capitan Cocco, Dal Santo, Gimenez e Vives. Sotto di 3-1 il Breganze aveva comunque il merito di non abbattersi e, anzi, di riorganizzarsi colpendo ancora con Vives poco prima dell’intervallo e avendo l’occasione con Mattia Cocco di pareggiare prima della pausa.
Il pareggio arrivava peraltro con Alvaro Gimenez dopo soli 11 secondi dall’inizio della ripresa e questo gol sembrava potesse essere quello capace di lanciare i rossoneri che sfioravano ripetutamente il gol del sorpasso. Il Trissino invece, anche grazie alla bella prova del suo portiere Edi Nicoletti, anche lui ex rossonero, aveva il merito di ribattere colpo su colpo e di non cedere ad un Breganze che, perso Facuu Posito per infortunio, poco dopo la metà della ripresa aveva il torto di non capitalizzare un power play, prima fallendo il tiro diretto con Gimenez e poi non sfruttando la superiorità numerica. Si arrivava così, ancora con qualche perplessità per alcune decisioni arbitrali, al finale del match dove a rompere la parità era proprio il Trissino, che pure aveva fallito la punizione di prima per il decimo fallo commesso dai rossoneri, abile a sfruttare con Greco una grave disattenzione difensiva dei rossoneri. Il giovane attaccante trissinese, compagno di Bruno Sgaria in nazionale ai recenti europei Under 20, a poco più di tre minuti dalla fine si trovava solo in area e trafiggeva l’incolpevole portiere breganzese. Il finale di match era caratterizzato da una spinta notevole del Breganze che però non riusciva a raggiungere il pareggio e con il Trissino che chiudeva il match a nove falli di squadra. A 45 secondi dalla fine pareva che l’agognato decimo fallo, che avrebbe dato al Breganze il tiro diretto della speranza, fosse stato effettivamente commesso su Vives. Invece il signor Carmazzi fischiava fallo in favore del Trissino e la decisione non incontrava i favori della panchina rossonera.
Il match quindi finiva così con la vittoria della squadra di casa che, al di là delle possibili recriminazioni su alcune interpretazioni del regolamento da parte dei direttori di gara, ha avuto sicuramente il merito di capitalizzare al meglio le occasioni avute, mentre il Breganze non è riuscito a mettere sul match le stesse intensità e voglia di affermarsi dimostrate quattro giorni prima con il Forte dei Marmi. L’importante adesso per la squadra di mister Belligio è recuperare le energie e rinnovare la convinzione nei propri mezzi per affrontare al meglio la trasferta di martedì 15 novembre contro il Cremona degli ex Cacau e Sergio Silva.
Prima del match le due squadre hanno osservato un minuto di silenzio a ricordare la scomparsa di Filippo Graziani, di soli sette anni, stroncato venerdì 11 novembre da un male incurabile. Il piccolo era fratello di Tommaso, giovane hockeista, cresciuto nel vivaio breganzese, quest’anno al Thiene. Anche i tifosi rossoneri hanno voluto onorarne la memoria con uno striscione. La società Hockey Breganze e la redazione di hockeypista.it porgono le più sentite condoglianze alla famiglia.

Parole chiave: Serie A1, Giornata 7, Breganze, Trissino,
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