In una squadra di trissinesi con l'arrivo di Dario Rigo, di Eddy Randon, di Marc Pallares e di Edy Nicoletti, non poteva mancare: si tratta di Carlo Bertinato, 35 anni, capitano di lungo corso, diventato in questi ultimi anni il simbolo dell'orgoglio bluceleste. L'anno scorso in un ruolo non suo ha contribuito in maniera determinante alla permanenza in A1. Quest'anno con il nuovo tecnico Mirco De Gerone tornerà con tutta probabilità a fare l'ala, suo ruolo naturale.
Contento della riconferma?
«Sono felice di continuare a giocare nella formazione di Trissino, dove sono cresciuto e vivo. Fiero di poter indossare ancora questa maglia, darò il mio contributo per aiutare la squadra a raggiungere i traguardi che la società si pone»
Cosa dobbiamo aspettarci nel nuovo anno?
«L'annata scorsa abbiamo sofferto tanto e siamo riusciti a salvarci solo all'ultima gara. Poi l'infortunio al viso, subito nel girone di ritorno, mi ha allungato la tribolazione di un campionato che pensavo più agevole. Con il nuovo allenatore De Gerone l'obiettivo sarà quello di disputare un campionato tranquillo, cercando di fare i punti necessari per raggiungere al più presto la quota salvezza». «Ma c'è la voglia di fare qualcosa di più: per lo meno di essere fra le prime otto squadre al termine del girone di andata, in modo da poter disputare la final eight di Coppa Italia. Vogliamo regalare ai nostri tifosi delle belle soddisfazioni perché tornino a riempire le tribune del palazzetto».
Anni fa la partenza di Randon, Pallares e Nicoletti è stata per lei un momento triste, ora sono tornati a Trissino.
«Penso che la società abbia preso una decisione giusta. Sono giocatori che sentono l'appartenenza alla maglia e saranno di stimolo e traino per i più giovani. Intesa e schemi di gioco li troveremo in pista con gli allenamenti, ma fuori la pista siamo già affiatati».
Negli ultimi campionati la società le ha consegnato la fascia di capitano. Quest'anno avrà come compagno di squadra Dario Rigo, un altro capitano.
«Giocare con Dario Rigo è un onore. Dopo tutto quello che ha vinto e fatto non ha bisogno certo di un nastro di stoffa per farsi riconoscere come capitano da noi compagni di squadra, dai giocatori avversari. dagli arbitri e dal pubblico. Rigo è la storia dell'hockey in Italia con la sua classe, il suo impegno e signorilità in pista e fuori. Nessun conflitto: sarò ben lieto di consegnargli la fascia, però
una cena la dovrà offrire, quella sì!».
Aristide Cariolato