PRATO
«Ero teso e nervoso, forse più di quando ancora giocavo». Una frase che rende bene l'idea di come Aldo Belli abbia vissuto il debutto della sua nuova creatura. A due stagioni di distanza dall'ultima panchina giallorossa, il tecnico lodigiano ha trovato una squadra profondamente diversa, sia negli interpreti che nelle ambizioni. «Sono contentissimo - dichiara "Aldinho" al termine della prima stagionale -. Ho visto in pista una squadra tonica che aveva una gran voglia di vincere e di fare bene alla prima partita dell'anno. Poi, si sa, l'hockey è uno sport che si costruisce soprattutto sugli episodi: noi siamo stati bravi ma siamo stati anche ingenui in alcune circostanze e sfortunati in altre. Alla fine della partita ho perso il conto dei pali e delle traverse, ma questo fa parte
del gioco e torno a dire che il bilancio per me al momento è sicuramente positivo». Se da una parte il carattere della squadra è da elogiare, dall'altra bisogna ancora correggere qualche movimento arretrato: «Sì, effettivamente dobbiamo ancora sistemarci. Sul primo gol del Prato ha commesso un errore il nostro portiere, ma ci può stare: anzi, il ragazzo ha compreso il suo sbaglio e negli spogliatoi ha chiesto scusa alla squadra, un gesto di grande maturità. Mentre sulla rete del 3-2 di Saavedra abbiamo sbagliato la marcatura e l'avversario si è ritrovato libero di colpire a rete. Sono cose che capitano, ma al di là di questo non mi pare che abbiamo fatto malissimo. Ho visto dei ragazzi determinati che hanno voluto a tutti i costi portare a casa un risultato positivo, e ce l'hanno fatta».
E Platero junior? «Questo è un giocatore fortissimo, lo avevo detto. E secondo me alla sua età (classe 1992, nda) ha i margini per diventare ancora più forte del fratello Matias. Ora deve rimanere con i piedi per terra e imparare a gestirsi, perché non può giocare una stagione intera a questi ritmi vertiginosi. Ma lavoreremo anche su questo».
Fino in Toscana sono arrivati una quarantina di tifosi lodigiani: cambiano i giocatori, cambiano le maglie e le ambizioni, ma una cosa sempre rimane, il sostegno del pubblico. «Per noi in pista è stata una sensazione fantastica - ammette Francesco De Rinaldis -, perché ci siamo sentiti a casa. Con loro al nostro fianco sarà un po' come giocare sempre al “PalaCastellotti” e sentire l'incitamento per tutti e 50 i minuti di gioco è stato importantissimo». L'attaccante ex Sarzana ha messo alle spalle di Dal Zotto il gol del definitivo 4-4: «Mi sarebbe piaciuto di più firmare quello del 5-4 per noi sorride il 25enne attaccante -, ma va bene anche così. Abbiamo dimostrato sicuramente di avere carattere e questa è una buona base di partenza. Ho centrato una traversa piena che al momento mi ha fatto pensare al gol, ho cercato di rendermi pericoloso in altre occasioni e alla fine sono riuscito a segnare un po' di rapina. Ci sono ancora sistemare alcune cose, in fin dei conti giochiamo assieme al completo solo da una settimana. Dobbiamo migliorare e lo sappiamo, ma di sicuro ce la metteremo tutta».
Al. Ne.