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Bassano Skating, emozioni a non finire


Costruita per la B, in 5 giorni catapultata in A2

Scritto da - Pubblicato il 06/06/2005
La Storia.
11 Ottobre 2005 arriva la notizia clamorosa della rinuncia a 5 giorni dall'inizio del Campionato di Serie A2 del Pordenone. In fretta furia la dirigenza giallorossa convoca anche la prima squadra dell'Infoplus per pianificare un'eventuale ripescaggio. In un pomeriggio si costruisce la squadra tutta under 23: c'è Giovanni Zen, i due nuovi acquisti Peripolli e Lombino, Luis Nunes (allenatore e giocatore), Alberto Vidale, Luca Seraiotto e Mattia Zonta. Oltre a questi viene inserito anche Capitan Manolo Stella.
16 Ottobre 2005, inizia il campionato con il Berti Auto Bassano Skating già in prima posizione per la vittoria, che a fine campionato risulterà decisiva, contro Sandrigo, in un match tutto particolare perchè proprio con i biancoblu, Bassano doveva solo 3 mesi prima, lasciare la A2.
20 Novembre 2005. Dopo un mese esatto i giallorossi sono addirittura al terzo posto a 12 punti
22 Gennaio 2005. Al giro di boa dell'andata il Berti è ancora in zona playoff al sesto posto con 20 punti e nella rosa vengono implementati Christopher Stella da Breganze e James Taylor dalla prima squadra.
18 Marzo 2005. Il Bassano vince il sentitissimo derby contro il Roller Bassano per 6 a 1, dopo che l'andata fini' con un 6 a 0 fantastico. L'impresa della stagione è anche questa.
30 Aprile 2005. Solo 8 punti nel girone di ritorno. Berti ai playout, e si saprà contro la Fiorentina
2 Giugno 2005. Il Berti è salvo! Battuta la Fiorentina per 2 Gare a 1.

Una stagione travagliata sin dall'inizio anche a causa dell'allestimento frettoloso della rosa. Una squadra che poteva anche salvarsi molto prima del dovuto: con i 20 punti del girone di andata bastava solo confermarne il 60% nel ritorno e i playout potevano essere un miraggio. Se il girone di andata è stato davvero conquistato con tutta la grinta e con le vere capacità della nostra squadra, questo di ritorno che, a nostro dire, non è stato un girone fortunato tra accidenti, infortuni casuali che hanno interessato quasi tutti gli elementi, ma anche con un deciso vento a sfavore. Non si contano, per fortuna ormai non ci si pensa più, i punti persi per decisioni indicibili in qualche campo sparso per l'Italia, non si contano più nelle dita di una mano. Il Berti però ha resistito fino all'ultimo e di fronte ad una città nuova per il panorama hockeystico, diciamolo, con molti interessi da parte di tutto il movimento e forse qualcosa di più, è riuscita oltre alle pressioni, a resistere e a portare ben quasi 400 persone al palazzetto, e a trionfare.

Uno spareggio da film thriller
Una serie che dire dura è davvero un eufemismo, quanto Bassano e la sua seconda squadra ha dovuto sudare e lottare pur di rimanere in A2. Ricordando quanto in queste tre sfide di spareggio è successo c'è da sbiancare, a partire da Gara-1 con l'espulsione per somma di ammonizioni gratuita a Peripolli, quando il ragazzo valdagnese è uscito con sangue alla gamba e curato in loco dalla Croce Rossa; per continuare in Gara-2, con si' giusta espulsione per due giocatori, uno per parte, ma con un gol decisivo entrato di almeno 20 centimetri nemmeno segnalato; per finire in Gara-3 con due rigori segnati letteralmente a manica larga, e una conduzione che ha lasciato a tratti sbigottiti, con almeno due punizioni di prima di una chiarezza (reazione a pallina lontana e gancio in contropiede). Per non parlare della leggerezza in tutte e tre le gare nel gioco duro: impressionante cosa è successo persino nella "Bella", quando avversari di una certa esperienza hanno perennemente usato puntare le mani e polsi dei giocatori giallorossi e disinteressarsi proprio del gioco, od addirittura, peggio ancora, un "morsicone" alla Tyson inferto ad un nostro attaccante alla spalla. Alzi la mano chi non si indignerebbe a questi fatti. Alzi la mano chi voleva una città come Firenze in A2. Noi la alziamo per entrambe. Ma dopo un consuntivo di questo genere, chiediamo una sana presa di coscienza di tutto il mondo hockeystico, perchè è troppo facile costruire dal nulla una squadra con una fracca di soldi, ma non costruire uno spirito leale e dignitoso per uno sport che è già di nicchia di suo e con questi episodi fa allontanare ancora di più la stessa passione. Per non parlare degli episodi accaduti durante e fine partita di cui francamente non fanno parte della nostra cultura hockeystica che professiamo da molti anni.

Ha vinto l'Hockey. Giovani alla ribalta.
Ha vinto l'Hockey. Si' perchè nonostante essere la seconda squadra dei Campioni d'Italia sta scomodo a molti, la società e il Berti Auto hanno dimostrato, come una delle poche realtà in giro per l'Italia, sin dalla nascita della squadra di curare con un certo occhio di riguardo i nostri giovani, anche se pescati anche in tutto il Triveneto, tanto snobbati da tutti, tanto richiesti per le future generazioni in Nazionale. Ha vinto l'hockey quello leale e genuino, quello che ti appassioni anche se non vuoi, quello che soffri anche se non vuoi, quello made in Italia. Hockey si' non esperto, non ponderato (nel futuro magari...), ma estremamente incentrato sul cuore e sulla grinta. Perchè a dire di molti, il Berti ha fatto spettacolo in tutti o quasi i palasport con il suo gioco frizzante, imprevedibile e soprattutto talentuoso. L'Hockey ha vinto perchè puntare, in questo momento storico dell'hockey italiano, sui giovani e resistere alle pressioni di giocatori più esperti, è già una vittoria. E l'anno prossimo molti giovani giocatori giallorossi hanno già il loro futuro di crescita assicurato.

La festa e' qu
Primo gol. Minuto 5 e 32. Serpentina da paura tra tre giocatori e Peripolli l'infila sotto la traversa in caduta. Urlo di Alberto e abbracci sinceri.
Secondo gol. Minuto 24 e 59. Testa negli spogliatoi per tutti, non per Giovanni Zen che ci crede fino all'ultimo secondo. Tiro da 35 metri di Peripolli, deviazione incredibile da almeno 2 metri a destra della porta di Giovanni Zen e tiro rasoterra in diagonale. Giovanni incredulo in ginocchio a braccia alzate, sommerso dai suoi compagni. La gioia straripante.
Terzo gol. Minuto 2 e 58. Taylor egoista punta al contropiede e silura con un diagonale rasoterra il portiere avversario. 3 a 1. e Felicità immensa.
Quarto gol. Minuto 11 e 15. Lombino sfrutta una parata goffa del portiere. 4 a 2. La salvezza è vicina e come ci ha abituati il Mendocino, è più la rabbia che la felicità con il lancio sconsiderato della sua stecca.
Quinto gol. Minuto 21 e 51. E' l'Apoteosi, E' l'A2. Rigore limpidissimo e dal dischetto Taylor. Fintissima al portiere. Carica la bordata di destro. Bomba e la palla si va ad infilare appena sotto l'incrocio. Imprendibile. L'inglese per un minuto urla a squarciagola scaricando tutta la tensione in corpo mentre tutti i compagni lo sommergono uno ad uno, felici, strafelici, al settimo cielo.
Minuto 25 e 00. La sirena arriva. La stanchezza limita i festeggiamenti ma è enorme la felicità.
La festa è qui. Un bagno di champagne nella "vasca" dello spogliatoi per una conquista dell'A2 fantastica. L'artefice del "miracolo" ad inizio stagione, il Presidente dell'Infoplus Eros Merlo, sommerso dallo spumante, altrettanto il dirigente Dal Zotto, per non parlare della felicità dei ragazzi, mai cosi' spontanei e sicuramente affettuosi, con chi li hanno seguiti per nove mesi, dal dirigente direttore sportivo Dal Zotto, al meccanico Ferraro, all'allenatore Luis Nunes, già completamente nudo, inondato di champagne. E' qui la festa. Ed è qui la genuinità dell'hockey. Pace fatta anche con chi ha scoperto questo sport e lo ha portato a Bassano. Saranno Emozioni a non finire.

In Pizzeria e i saluti
Non è l'ultima volta che i ragazzi si incontreranno, però è forse l'incontro più felice e genuino della stagione. A suon di calici alzati per la sofferta vittoria, a chi, a tutti o quasi, al padre fondatore, ai dirigenti, e a chi è stato vicino ai giovani giocatori Bassanesi. La gioia la si legge in ogni occhio dei nostri. Chi con la morosa, chi solo in comapgnia. C'è chi è stanco, sfinito per una stagione sfiancante e ti abbraccia per la contentezza. C'è chi festeggia incondizionatamente, per una gioia che non terminerà dopo questa serata. Baci e abbracci e diciamolo qualcuno voleva versare qualche lacrimuccia ma non c'è riuscito, forse perchè questi ragazzi, ragazzi ormai non sono più, degli ometti che il più vecchio ha 21 anni (apparte manolo oltre i 25), già con un carattere da grandi, tutto orgoglio e pochi sentimentalismi, anche se vicino alle morose qualcuno s'è veramente sciolto. La felicità del portier Dal Zotto, accompagnato dalla morosa, indicibile quanti i suoi occhi brillassero, quanti sacrifici ha dovuto sopportare. E nessuno lo sa, ma Andrea il giorno prima ha subito una grande botta alla spalla ed era al 60%: stoico! La felicità composta dell'oriundo Franco Lombino, 18 anni appena compiuti, sfiancato si' molto dalla tensione ma anche ai problemi che da alcuni mesi lo stanno affligendo, quali l'ernia che sta uscendo al linguine, che lo limitano enormemente: stoico! La felicità pacata del valdagnese Peripolli, che racconta le sue avventure tra mille stecche e con i segni della battaglia stampati sul petto, sul braccio, gambe, cosce. Martoriato, ma stoico. Chi lo fa un gol in caduta dopo tre stecche "posate" nel tuo corpo? Stoico! La felicità indicibile di Giovanni Zen a fianco della morosa storica, un uragano di Emozioni, indicibili. Lui invece, per non parlare proprio di sfortuna, ha giocato nell'ultimo mese con una caviglia arrivata ormai malissima. Anche in Finale ha resistito con un coraggio e un carattere proprio da Capitano, entrando e pattinando con un dolore impressionante. A fianco della sua compagna però ci sta benissimo. Stoico! La felicità da leader dello spogliatoio di Manolo Stella, il più vecchietto (vecchio a 26 anni? chiedo venia), anche lui quest'anno falcidiato dagli infortuni dopo la scorsa annata di una costanza perfetta. In alto i calici e grazie a tutti! Stoico! La felicità del fratello Christopher, entrato di botto in un gruppo totalmente nuovo e riuscito a prendere fiducia e consensi. Carattere da vendere come padre e fratello; è cresciuto tantissimo! Stoico! E la felicità dei tre supporti morali e a dir poco fondamentali per la coesione del gruppo? Mattia Zonta, Luca Seraiotto e Alberto Vidale. Il terzo non c'era, ma i due "panchinari" come simpaticamente vengono chiamati dai compagni di squadra sono stati a dir poco fondamentali anche per loro. Umili e sinceri, quando sono stati chiamati in causa e in alcune partite hanno dato il loro appoggio. Stoici nel non mollare!
E per ultimo l'inglese James Taylor!! Stanco distrutto, tra le braccia (perenne) della morosa Michelle (non la vedeva da mesi), intimorita dai prodi bassanesi che di maniere educatissime non sono i portatori sani, un carattere strong inglese sciolto in mille affettuosità e di sinceri saluti a tutti i compagni a fine della convivialità. In cima ad una panca James saluta tutti e ritorna con la compagna in Inghilterra. Per riposarsi? macchè. Per lui ci sono i Mondiali degli Stati Uniti da preparare. Stoico anche lui, con mille allenamenti sulle gambe, e in bocca al lupo per i Mondiali!

Due anni di spareggi, uno di retrocessione. E' ora di puntare in alto
Tre anni di indicibili emozioni. Emozioni? Che Sofferenza! Ne sa qualcosa praticamente il presidente "fondatore" Eros Merlo, una seconda felicità solo dopo il Signor Scudetto. Anno 2003 Playout con Giovinazzo 3 Gare 2 Vinte. Anno 2004 Retrocessione per un punto e ripescaggio a cinque giorni dall'inizio del campionato. Anno 2005 Playout con Fiorentina 3 Gare 2 Vinte. E ora? E' ora di puntare in alto. Di queste emozioni, si' riconciliano con l'Hockey, ma sono scosse al cuore tremende, perchè con dei giovincelli cosi' Bassano potrebbe volare. Ma già qualcosa si è mosso. La società già negli ultimi mesi aveva implementato i suoi sforzi che saranno confermati sicuramente anche l'anno prossimo. E' ora di pensare anche in grande perchè no, sempre però con i piedi saldi in terra. Dopo aver sorpassato gli anni critici (passaggio dalle giovanili allo Senior) con almeno 3 anni di gavetta, ora è di raccogliere i frutti e di puntare in alto. I ragazzi lo meritano, sinceramente. E già da Lunedi' tavolo di consulta per costruire già la squadra del prossimo anno.

Grazie a tutti
Grazie da parte della società a Luis Nunes, allenatore ed anche giocatore a 42 anni, a Gianni Dal Zotto, dirigente accompagnatore e pure fungente da Direttore sportivo, a Gianni Ferraro, meccanico subentrato da un paio di mesi ma subito entrato nel cuore di tutti, a Daniele Merlo, quando gli impegni con la Serie B (e Juniores) non c'erano sempre appresso alla squadra, a tutti i genitori dei giocatori e anche a chi un figlio non l'aveva in squadra ma era comunque presente a TUTTE le gare in casa per sostenere il futuro del nostro Hockey (non facciamo nomi e cognomi solo per non dimenticarci qualcuno): e' la grande famiglia del Bassano Hockey. E a tutti quelli che ci stanno credendo e che aiutano attivamente da più di cinque anni questo progetto del Bassano Hockey 54 di una seconda squadra, fungente da costruzione per il futuro del nostro hockey italico e bassanese, compresa la collaborazione di Carlos Dantas, l'allenatore portoghese dell'Infoplus, che è arrivato a Bassano del Grappa soprattutto grazie a questo progetto già avviato.
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