Barcellona di nuovo sul tetto d'Europa, un Vic troppo nervoso costretto alla resa

A Barcellona era e a Barcellona resta. L'Eurolega di hockey su pista rimane nella bacheca più ricca d'Europa: quella dei blaugrana. In 50 edizioni della Coppa dei Campioni (con tutte le sue denominazioni), il Barcellona è arrivato a quota 21.
E nel record c'è un altro record: Aitor Egurrola, portiere del Barcellona (che in questa Final Four non ha giocato, ma che condivide con Sergi Fernandez la difesa della porta catalana) sale a quota 10 in fatto di Coppe dei Campioni vinte in carriera, staccando di una il suo ex capitano Borregan e raggiungendo Sergi Centell a quota 10: il massimo di trofei accumulati da un giocatore di hockey su pista.
Barcellona campione e pronostico rispettato. Dopo aver fatto fuori i padroni di casa del Breganze, i blaugrana di Ricard Muñoz si sono ripetuti con i cugini catalani del Vic. Avrebbero potuto passeggiare, ma non ci sono riusciti: perchè hanno sbagliato un bel numero di tiri diretti; perchè non hanno saputo chiudere la partita quando era ora; perchè la loro superiorità tecnica e tattica è stata arginata da un Vic mai domo.
Il Barcellona visto nel primo tempo avrebbe maciullato chiunque. Il 4-1 all'intervallo è frutto di una gara iniziata a spron battente e caratterizzata dall'efficacia del tiro da fuori. Pascual per primo e Barroso per due volte dalla medesima posizione hanno mandato in tilt il portiere del Vic, di certo non aiutato dai compagni in fase di chiusura, ma apparso in alcuni frangenti non particolarmente efficace (appena 24 ore prima era stato uno dei protagonisti della vittoria sul Porto). Soltanto l'intramontabile Titi Roca è riucito a bucare Fernandez al volo su assist perfetto di Bancells, ma il gol in chiusura di tempo di Alvarez su tiro diretto sembrava aver messo la parola fine sulla partita.
Tanto più che il gioco particolarmente nervoso dei giallorossi portava a una lunga serie di cartellini blu ai danni del Vic con conseguenti punizioni e powerplay che il Barcellona, però, non sfruttava. Ecco allora che il Vic, trascinato dal più bel pubblico che si possa vedere in trasferta sulle piste d'Europa, provava il colpaccio. Prima un tiro da lontanissimo di Torres; poi un rigore di Ordeig; poi il finale con il Barcellona a nove falli che però riusciva a controllare, portando in fondo la gara e andando ad alzare una coppa meritata, ma non stravinta.
Conta poco da domani. Gli annali ricorderanno solo che ha vinto il Barcellona. E ricorderanno che si è giocato a Bassano per scelta dell'Hockey Breganze. Un Breganze che, senza troppi giri di parole, si è accreditato in Europa come uno dei migliori organizzatori su cui può contare l'hockey europeo. Il Comitato Europeo non avrebbe potuto attendersi di più da questa finale: organizzazione eccellente, tribune gremite, tifo da grande evento. L'hockey trattato come si tratta un grande sport. Non varrà certo a stemperare la delusione di non avere vinto in pista, ma anche queste cose hanno il loro peso nel lungo periodo.