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Banca Etruria, adesso il cammino si fa duro


Evitare contraccolpi psicologici dopo la sconfitta in casa con in fanalino di coda

Scritto da Il Tirreno Grosseto - Pubblicato il 12/01/2012 - 09:47

FOLLONICA
Il progetto c'è. Magari è ancora allo stato embrionale, potrà essere migliorabile, potrà avere qualche lacuna inevitabile, ma l'idea di base di un risultato da raggiungere esiste. Quello di valorizzare i propri giovani e di creare squadre all'altezza della serie A1 fatte il più che è possibile in casa. Banca Etruria Follonica ha solo bisogno di fiducia. Basta però che da ora in poi arrivino anche i risultati, altrimenti si fa dura.
Certo che la sconfitta di sabato contro il Matera ha complicato parecchio le cose. Adesso infatti il calendario impedisce agli azzurri di dormire sonni tranquilli, ma è proprio adesso che società, squadra e giocatori devono fare quadrato per dimostrare che la strada intrapresa è quella giusta. Il Follonica è una compagine dall'età media bassissima, ancora più bassa dopo il mercato di riparazione che ha portato in riva al Golfo quello che è uno dei più attesi talenti rotellistici come Andrea Malagoli. Anche questo è un sintomo del progetto che la società sta cercando faticosamente di portare avanti: puntare sui giovani, anche se non sono del vivaio fa lo stesso, perché un domani che concluderanno la propria avventura i tanti senatori sparsi in giro per l'Italia solo chi ha risorse in proprio potrà sopravvivere.
Squadra giovane, dicevamo. Che proprio per questa peculiarità è spesso sottoposta a cali di tensione e di rendimento, anche nei talenti più attesi e che dovrebbero fare la differenza. Su questo dovrà lavorare il gruppo azzurro, ridurre al minimo i passaggi a vuoto diventa infatti fondamentale per evitare di proseguire il campionato con il fiato sul collo delle avversarie. Difficile anche muovere critiche a Polverini che mai si è tirato indietro nel prendersi la responsabilità delle sconfitte, dote rara nello sport dove tutti fanno a gara nel cercare appigli o giustificazioni. Certo, com'è logico anche lui sbaglia, ma da qualsiasi parte la si veda il bicchiere rischia di essere sempre mezzo vuoto: se gioca, toglie spazio ai più giovani su cui invece dovrebbe puntare; se non gioca, toglie alla squadra quel pizzico di esperienza e malizia che più volte è invece servita per portare a casa punti pesanti. Comunque vada rischia sempre di andarci di mezzo lui.
Infine la società, che ha scelto con convinzione ed un pizzico di spregiudicatezza l'opzione del "fatto in casa", continuando ad intravedere la bontà del progetto: cambiare idea ora, o farsi venire mille dubbi, rischia solo di rovinare quanto di buono è stato costruito. Casomai, se ne parlerà a fine stagione. Certo è che però da ora in poi serve una decisa svolta di carattere, soprattutto negli uomini in pista; perché anche il più bel progetto rischia di rimanere solo virtuale se poi non arrivano i risultati.

Michele Nannini

Parole chiave: Follonica Hockey, Serie A1,
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