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Amichevole tra Breganze a Sandrigo per il secondo torneo Massimo Perdoncin


Un Breganze che ha convinto nelle prime uscite stagionali va a Sandrigo per ulteriori conferme e per ricordare Massimo Perdoncin, atleta sandricense scomparso nel 2010 a soli 44 anni che giocò anche a Breganze.

Scritto da Fausto Pozzan - Pubblicato il 15/09/2016 - 12:20 - Ultima modifica 22/09/2016 - 00:18

Lo scorso anno il Breganze si impose nel quadrangolare con Sandrigo, Thiene e Bassano; quest’ultima fu battuta in finale ai rigori dai rossoneri mentre il Sandrigo giunse terzo battendo il Thiene allora in A1. Entrambe le vittorie portarono bene: al Breganze, che una settimana dopo vinse la Supercoppa in casa dei campioni d’Italia del Forte dei Marmi, e allo stesso Sandrigo che ha conquistato la promozione in serie A1 facendovi ritorno dopo un paio di lustri.
Quest’anno partecipano al torneo solo squadre di A1: i padroni di casa del Sandrigo, neopromossi, il Breganze, il Valdagno e il Bassano. Il programma delle gare prevede il confronto tra Bassano e Valdagno venerdì 16 alle ore 20. Alle 21.30 la sfida tra Breganze e il Sandrigo dell’ex tecnico rossonero Marozin. Sabato 17 le finali: per il terzo e quarto posto alle 20 e per il primo e secondo posto alle 21.30. La sfida tra Breganze e Sandrigo tornerà fra 2 settimane, sabato 1 ottobre, ma allora sarà già la prima di campionato al Palaferrarin e in palio ci saranno i tre punti.
L’Hockey Breganze ha dimostrato di stare bene nelle prime uscite stagionali. Al torneo Marolda ha battuto Trissino e Valdagno, formazioni considerate tra le possibili protagoniste della stagione a venire. Sono piaciute l’intensità difensiva, anche se la si è vista solo a tratti, la capacità di ribaltare l’azione in brevissimo tempo, oltre al senso di praticità e concretezza che caratterizza le scelte tattiche dei giocatori. Tutto frutto di un lavoro ben impostato dal mister Massimo Belligio e ben sorretto da una condizione fisica già apprezzabile; segno che Andrea Bellon, il preparatore atletico, quest’anno sta lavorando ancora una volta bene, confermando le qualità già espresse lo scorso anno.
Si tratta di un Breganze già capace di esprimere giocate apprezzabili, a volte spettacolari, nonostante siamo solo a settembre e nessuno possa essere già al top della forma (meno male: è troppo presto). Si sono così già visti numeri di alta scuola, alcuni veramente notevoli, di Oriol Vives, sia in palleggio che al tiro; si è potuto apprezzare un capitano Mattia Cocco tirato a lucido, determinato e determinante, così come un Giovanni Zen motivato, pronto da vero leader ad incitare i compagni, sempre al posto giusto e spesso implacabile al tiro, sia di prima intenzione che da lontano. Bene Stefano Dal Santo, capace non solo di difendere, ma anche autore di alcuni tocchi degni di una punta, come in occasione di uno dei gol realizzati contro il Trissino. A proposito di punte, sembra già in forma campionato Alvaro Gimenez che si è visto sempre nel vivo dell’azione, pronto a dialogare coi compagni e preciso, a volte letale, nelle conclusioni. Chi ha dimostrato intelligenza tattica e capacità di muoversi correttamente negli spazi lavorando per la squadra è Romeo D’Anna, ma chi lo conosce sa che queste sono le caratteristiche che fanno del viareggino un acquisto importante per il Breganze e i gol li farà, magari quando servirà davvero. Apprezzabile l’impegno di Facuu Posito che deve proseguire “l’apprendistato” nell’hockey italiano ed europeo, ma i fondamentali tecnici ha già dimostrato di possederli in queste prime uscite. Bene fa mister Belligio a dargli la possibilità di giocare con continuità in queste amichevoli.
Dulcis in fundo, a proposito di doti, le prime uscite stagionali hanno dato esiti incoraggianti sul rendimento dei portieri. Bruno Sgaria, a dispetto dell’età, ha fatto vedere non solo le qualità, che già si conoscevano, ma soprattutto la capacità di reagire agli episodi sfortunati. Si sa, per un portiere il difficile viene dopo un gol preso. Bruno non ha fatto una piega rimettendosi sempre a parare come sa. Vuol dire possedere freddezza e, nonostante i soli 18 anni, la giusta maturità. Certo verranno test più probanti. Ma intanto Bruno c’è e sta facendo di tutto per chiarire che quello su di lui può essere l’investimento giusto fatto dalla società. Non solo Bruno Sgaria però: Fabio Mabilia ha fatto vedere che si può contare, nel caso, anche su di lui. Non era scontato: dopo un paio d’anni giocati in terza serie c’è il rischio di perdere il ritmo della serie A1. Non pare stia accadendo a Mabilia e questo conferma le qualità e, ci perdonerà, la classe di un atleta che rappresenta un esempio anche per i più giovani. A riprova che la passione e l’amore per questo sport consentono alte prestazioni, se si hanno come nel suo caso, le doti, anche se si sono superati i quaranta.
Attorno alla prima squadra breganzese insomma sta crescendo attenzione e simpatia. Il torneo di Sandrigo è l’occasione per proseguire nel percorso di formazione e di crescita dell’Hockey Breganze che vuole essere pronto. Per fare bene, possibilmente quando conta davvero.

Parole chiave: Serie A1, Breganze,
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