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Alberto Losi da Lodi alla Cina, dall'America alla Pieve


L'hockey su pista ritrova un campione che nel 2013 aveva abbandonato l'hockey per seguire altre passioni: prima in Cina, poi nel Montana e adesso il rientro "dolce" con il Cremona che lo ha riportato in Serie A1.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 17/10/2016 - 09:48 - Ultima modifica 25/10/2016 - 14:45

Alberto Losi con il suo cavallo e il suo gregge in Montana.

Alberto Losi è ritornato. In punta di piedi, come ha sempre fatto. E rimettersi in gioco, alla soglia dei 30 anni e dopo aver girato il mondo, non è cosa per tutti. Serve grande spirito di sacrificio e una forte condizione mentale. Perché quando torni tra i pali dopo molto tempo di assenza, devi avere una grande pazienza e una fiducia sconfinata nei tuoi mezzi.
Il portiere lodigiano si è rimesso a fare ciò che più lo appassiona, dopo un lungo triennio, nel quale ha girato il mondo dall’estremo Oriente all’Occidente, dalla Cina, alla parte più selvaggia degli Stati Uniti, aprendo di fatto la quarta parentesi della sua vita.
La prima l’ha vissuta con l’Amatori Lodi, club che lo ha portato a vestire la maglia della Nazionale al Mondiale di San Juan del 2011. Con i giallorossi ha vinto la Coppa Italia e per ben 3 volte ha ottenuto il premio di miglior portiere d’Italia.
Nel 2013 però ha optato per un cambio radicale «Ho conseguito una laurea in mediazione linguistica culturale cinese, perché da sempre ero affascinato dal mondo orientale. Così ho provato a vivere a Chengdu, una metropoli di 10 milioni di abitanti. Un’esperienza incredibile, in un mondo completamente differente dal nostro». Ma forse troppo distante dalle sue reali ambizioni di vita.
«Mentre mi trovavo laggiù, una sera sono rimasto folgorato da “The last American Cowboy”, una trasmissione TV di Animal Planet. Così ho contattato un ranch in Montana, che mi ha proposto vitto e alloggio ed ho cambiato vita per la terza volta, andando a vivere nel far West, in spazi sconfinati, assaporando il gusto della libertà, portando al pascolo mandrie di bestiame in sella ad un cavallo, in quella che è la l’esperienza più bella della mia vita».
E la passione per gli animali non lo ha abbandonato «Attualmente sono proprietario di 6 mucche, che curo con affetto nella stalla di mio zio, insieme ad altri 60 capi». Proprio per la gestione del bestiame, Losi lo scorso anno ha rifiutato la corte del Forte dei Marmi, per giocare in B nel Roller Lodi. «Volevo ritornare gradualmente, così ho accettato l’iniziale proposta del Pieve per giocare in A2. Ed è per questo che ho detto no al Lodi, la squadra del mio cuore». Ma a Luglio, a causa del ritiro del Matera, i cremonesi sono stati ripescati in A1 «Sono felice di aver accettato. So quanto sia difficile ritornare ad un certo livello, ma in questi 3 anni ho acquisito grande maturità, vivo le cose in modo più intenso e con grande profondità. Ho scelto Pieve anche per questo, perché posso rientrare senza pressioni ambientali in un contesto molto competitivo».
Finora nessuna vittoria in tre giornate: nessun allarmismo, perché la formazione rossoblu possiede grandi qualità «Abbiamo avuto un inizio non semplice e anch’io sono alla ricerca della forma migliore, che potrà venire solamente giocando. Ma sono sicuro, i risultati a breve arriveranno».

Parole chiave: Serie A1, Cremona,
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